Trieste, 8 mag - "Abbiamo definito i criteri per la localizzazione dei prelievi da alcuni corsi d'acqua di materiale litoide fino a 15mila metri cubi attraverso una procedura...
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Lo afferma l'assessore alla Difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, dopo l'approvazione da parte della Giunta della delibera che stabilisce gli interventi di sghiaiamento, previo rilascio della sola autorizzazione idraulica, sui corsi d'acqua di classe 1, 2, 3.
"Nell'individuazione dei criteri per la localizzazione dei prelievi - spiega Scoccimarro - si è tenuto in considerazione in via prioritaria l'interesse generale alla sicurezza del territorio rispetto al rischio alluvioni. Inoltre è stata valutata attentamente la necessità di garantire il buon regime dei fiumi mediante il mantenimento del loro funzionamento idraulico e la tenuta regolare di tutte le opere volte a difendere il suolo dalle esondazioni, garantendo il corretto deflusso delle acque".
"Sia in zona di montagna che in zona di pianura - aggiunge l'assessore - l'attività estrattiva potrà riguardare i tratti sovralluvionati in corrispondenza di manufatti idraulici o di attraversamento come, per esempio, ponti, strutture di derivazione o di deviazione del filone idrico, dove l'eccesso di ghiaia finisca per compromettere la funzionalità dell'opera stessa oppure comporti una riduzione del regolare deflusso".
Secondo la delibera approvata dalla Giunta non sono ammessi interventi in successione e consecutivi lungo i medesimi tratti di corsi d'acqua. I singoli lavori saranno oggetto di istruttoria da parte del Servizio Difesa del Suolo, competente al rilascio dell'autorizzazione idraulica finalizzata alla verifica dell'effettiva necessità dell'intervento nonché della sua efficacia. ARC/RT(gg
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Il Gazzettino