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UDINE - Niente Fanfare alpine a suonare in giro per le piazze all’Adunata di Udine per motivi di sicurezza? Gli “ensemble” di Penne nere si organizzano diversamente per non far mancare la musica della tradizione al raduno nel cuore del Friuli, dove è così forte il legame con gli alpini. C’è chi si è fatto “adottare” (con tutte le virgolette del caso) da una scuola, che ha concesso sia la palestra sia il palco del suo auditorium, e chi, come i “Veci” della Brigata alpina Julia, ha optato per microeventi privati, spontanei e autogestiti senza fare alcuna pubblicità né sull’orario né sul luogo, per evitare che diventino iniziative di pubblico spettacolo, dal momento che, come è stato chiarito dal vicesindaco Alessandro Venanzi, per ragioni di ordine pubblico legate anche alla quantità incredibile di persone attese nel capoluogo, non saranno concesse autorizzazioni di quel tipo. Ma, ha spiegato anche Venanzi, non saranno vietate manifestazioni spontanee.
IL CASO ZANON
Proprio dopo aver appreso delle Fanfare “silenziate” per strada, il direttore del coro ZanonAmico Alessandro Tammelleo ha cercato una via d’uscita per permettere ai complessi musicali di avere un loro palcoscenico a Udine. «L’istituto tecnico Zanon - spiega - ha voluto proprio ospitare una fanfara al concerto di apertura dell’Adunata alpina di Udine all’auditorium di viale da Vinci. All’inizio la nostra idea era quella di fare un concerto scolastico coinvolgendo i ragazzi di quinta dello Zanon per leggere le lettere degli alpini al fronte e facendo esibire due cori, quello dello Zanon e quello delle penne nere di Arcore.
I VECI
La Fanfara dei “Veci” della Julia, che riunisce gli alpini congedati che hanno fatto la naja nella Brigata, ha scelto la strada degli eventi, per così dire, “sotterranei”, per non far mancare comunque anche al direttore, il maresciallo Pino Costa, in procinto di ritirarsi a «vita più quieta», quel saluto in musica alla sua città adottiva, dove ha fatto nascere l’ensemble 27 anni fa. Come spiega infatti Marco Costantini, portavoce della Fanfara, dopo aver raccolto informazioni, anche consultando «il responsabile Ana della Protezione civile», i Veci hanno optato per una linea più “sotto traccia”, che probabilmente sfocerà sabato in due momenti di condivisione privati fra gli alpini, fuori dagli spazi pubblici propriamente detto e «dove non c’è pubblico di passaggio». «Ma non faremo pubblicità né sull’orario né sul luogo. Saranno eventi privati: la Fanfara suonerà per gli amici. Per questo, non possiamo dire né il posto né l’orario».
IL MAESTRO
Dopo l’Adunata udinese, dove la Fanfara dei Veci comunque chiuderà in grande stile domenica, aprendo la sfilata del gruppo di Udine come da copione, l’occasione per rivedere all’opera il maestro Costa e i suoi “ragazzi” (di cui il maresciallo è stato il “collante” in tutti questi anni, a partire dall’Adunata del 1996 a Udine, quando quasi seicento alpini congedati suonarono sul terrapieno di piazza Libertà) per una delle ultime volte sarà ancora in Friuli. «Alla Fiera dei vini dei Colli orientali di Corno di Rosazzo - anticipa Costantini - terremo un concerto il 17 giugno alle 16.30 Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino