Esposto del Codacons contro l'aeroporto di Treviso, dossier da 12 pagine. I nodi? Rotte, deposito carburanti, inquinamento acustico

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Il nodo I fronti più caldi sono quelli del...

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Il nodo

I fronti più caldi sono quelli del deposito e delle rotte. Per quanto il primo aspetto il Codancons è chiaro: “Non si può considerare in regola la presenza del deposito carburanti che confina col piazzale aeromobili. Col trascorrere degli anni detto piazzale aeromobili ha subito una continua espansione della sua area; oggi i passeggeri si trovano al confine col piazzale dove transitano anche le autobotti del carburante per il rifornimento agli aerei”. Il Masterplan che prevede interventi di miglioramento dello scalo per oltre 50 milioni di euro, contiene lo spostamento del deposito nella parte Ovest del Canova “più o meno a metà distanza tra la pista di volo e la strada regionale Noalese - continua il dossier - praticamente dove il 100% degli aerei in atterraggio tocca il suolo e questo fattore di geografico rappresenta un potenziale e addizionale rischio di incidente”. Poi l’eterna contesa sull’impatto acustico: secondo l’associazione con le attuali centraline non è possibile avere dati corretti. “Le centraline di registrazione del rumore attualmente in uso sono di vecchia tecnologia di tipo “M” e quindi non sono quelle di moderna tecnologia di tipo “V” che sono, invece, indispensabili per monitorare le rotte antirumore”. L’associazione sono anni che evidenzia questo problema e rileva: “Nessun provvedimento di eliminazione o spostamento è stato preso dal gestore AerTre”.

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