Esposto del Codacons contro l'aeroporto di Treviso, dossier da 12 pagine. I nodi? Rotte, deposito carburanti, inquinamento acustico

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Esposto del Codacons contro l'aeroporto di Treviso (foto d'archivio)
TREVISO - Rotte non rispettate, deposito...

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TREVISO - Rotte non rispettate, deposito carburanti in posizione pericolosa, controllo dell’inquinamento acustico fatto con strumentazione inadeguata: questi cardini su cui si basa l’esposto-denuncia contro l’aeroporto Canova depositato in Procura dal Codacons. Il 18 dicembre scorso Franco Conte, presidente regionale del Codacons, associazione a difesa dei consumatori, ha ufficialmente portato il dossier di una quindicina di pagine con cui chiede di indagare su vari aspetti. Le presunte violazioni sono tante: il caso del deposito occupa la parte iniziale del documento, poi l’analisi passa alle possibili lacune per il rilevamento dell’inquinamento acustico provocato dagli aerei in decollo e in partenza fino al caso delle nuove rotte-antirumore ignorate e dell’obbligo di eseguire “il 100% degli atterraggi” verso Quinto senza mai sorvolare il centro storico del capoluogo, per non parlare della difficile coesistenza dello scalo col confinante parco del Sile. Il Codacons dice chiaramente di voler “portare all’attenzione i fatti, comportamenti ed omissioni che si sono verificati e si stanno verificando nell’area dove insiste l’aeroporto Antonio Canova di Treviso per i quali si chiede venga verificato se non costituiscano violazioni delle norme vigenti dal profilo penale”.

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