Zona speciale «Ci riusciremo ma dobbiamo essere compatti»

Zona speciale «Ci riusciremo ma dobbiamo essere compatti»
IL SOGNO MAI REALIZZATOBELLUNO «La strada non va abbandonata ma o c'è un passaggio forte, con il mantenimento del redditto generato qui, come succede a Trento e Bolzano, oppure...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL SOGNO MAI REALIZZATO
BELLUNO «La strada non va abbandonata ma o c'è un passaggio forte, con il mantenimento del redditto generato qui, come succede a Trento e Bolzano, oppure le sole zone di vantaggio fiscale non sono risolutive». A dirlo è uno dei padri del sogno chiamato Zona economica speciale in provincia di Belluno: Gianvittore Vaccari, leghista e segretario della Commissione parlamentare per le questioni regionali nella 16esima legislatura (governi Berlusconi, Monti). Il giorno dopo le parole dell'assessore regionale allo sviluppo, Roberto Marcato, che ha spiegato perché Belluno non è racchiusa nel perimetro individuato dalla Regione delle zona speciali (a tassazione differenziata, per dirla in modo diretto) in molti si interrogano su quale futuro potrà avere questa idea che da oltre dieci anni riempie pagine e anima dibattiti.

LA POLITICA
«Belluno avrà la sua Zes, ma serve essere coesi e andare tutti nella stessa direzione», è il commento perentorio dell'assessore regionale alla specificità di Belluno, Gianpaolo Bottacin. «Il collega Marcato ha detto che per ora la provincia di Belluno è fuori dalla Zona economica speciale spiega Bottacin -, sottolineo il per ora, perché il percorso è assolutamente fattibile con il pieno sostegno da parte della Regione del Veneto, esattamente com'è successo a seguito della proposta di Confindustria Venezia, poi praticata con provvedimento legislativo a Roma riguardo alla zona speciale di Venezia e Rovigo. Noi abbiamo l'opportunità, visto e considerato che esiste un progetto di legge del senatore Saviane, di essere coesi e invito tutti quanti a sostenere il percorso verso la Zona economica speciale per la provincia di Belluno. La Regione c'è, ci crede e garantisce il massimo appoggio».
I FONDI DALL'EUROPA
Il progetto di legge era stato depositato nei mesi scorsi dal senatore Paolo Saviane, che con l'occasione l'aveva presentato alla città e alle associazioni di categoria in un confronto online. «Attendiamo il nuovo Pnrr spiega Saviane -, Belluno rientra nelle aree depresse, la Zes servirebbe a risollevare l'economia in quanto favorisce gli investimenti dall'estero grazie alla defiscalizzazione del territorio. I tempi per l'iter parlamentare sono stretti, ma ci sono buone possibilità». «La provincia di Belluno ha grandissime potenzialità e la Zes è uno strumento che le amplificherebbe e permetterebbe ai bellunesi di restare a vivere nella loro provincia». Commenta la consigliera regionale Silvia Cestaro.
L'ESPERTO
«Io mi ero occupato di Belluno all'epoca - riprende Vaccari - intesa come provincia straordinaria, l'unica che confina con territori a statuto speciale e con l'estero. C'era una proposta di legge e serviva una concertazione con l'ente di secondo livello ma quello sarebbe arrivato successivamente. Poi si è avviata la discussione sul mantenimento delle risorse. Capisco quello che dice Marcato e lo condivido, nei limiti che ci possono essere adesso. Credo sia giusto mantenere attiva questa possibilità e perseguirla come mix rispetto ad altri interventi come i fondi di confine o i servizi differenziali, per esempio sulla sanità. Una leva che va mantenuta».
NEL CENTRO SINISTRA

E le parole dell'assessore Marcato vengono raccolte anche dal Pd: «Istituire una zona speciale che riduca il differenziale di vivere in montagna rispetto alla pianura sta nelle cose» chiarisce il parlamentare Dem Roger De Menech. «La legge Delrio ha differenziato le tre province interamente montane ma se non riempi la norma con elementi pratici e economici rimane lettera morta. Quando parliamo delle tre province montane e concedere extra a medici e insegnanti non facciamo né più né meno di quello che ha fatto la Difesa riconoscendo le indennità di confino a chi opera nelle sedi disagiate. Io non so se il nome giusto sia una Zes, sicuramente una riflessione rispetto alla grande crisi demografica e una riflessione va fatta. Il 22 agosto il segretario nazionale viene a Belluno metteremo nero su bianco alcuni punti fondamentali da mettere al centro del piano politico».
AZ
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino