Video assenti e porte sul retro: «Sul Famila sapevano tutto»

Video assenti e porte sul retro: «Sul Famila sapevano tutto»
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ASSALTO ARMATO
TREVISO Una banda specializzata nelle rapine a supermercati e gioiellerie, forse provenienti da fuori provincia. Specialisti che, sabato, hanno progettato e messo a segno il colpo al Famila di viale della Repubblica a Villorba, senza apparentemente commettere errori: non dei novellini ma banditi professionisti, forse veneti (a tradirli secondo alcuni testimoni ci sarebbe l'accento), capaci di tenere sotto scacco dipendenti, clienti e perfino un carabiniere fuori servizio. Il pericolo di una reazione violenta dei banditi ha impedito al militare di reagire. I carabinieri di Treviso, impegnati nelle indagini sulla rapina, tengono comunque aperte tutte le piste.

ESPERTI
Stanno raccogliendo, non senza difficoltà, elementi utili per identificare gli autori della rapina: si tratta di due malviventi, entrambi con il volto travisato e armati di pistola, ma a dare loro supporto c'è stata quasi certamente una terza persona, l'autista dell'Alfa Romeo Giulietta bianca rubata alcuni giorni fa fuori provincia, con cui i banditi si sono dileguati imboccando la Pontebbana e dirigendosi da Fontane in direzione di Villorba. Saranno acquisite le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti lungo l'arteria. Dove fossero diretti non è ancora stato chiarito: è quasi certo che i malviventi non hanno preso l'autostrada per fuggire anche se un responso definitivo a questa ipotesi arriverà già nelle prossime ore con l'esame delle telecamere. Nei concitati minuti dopo il colpo, i carabinieri di Treviso hanno immediatamente diramato le ricerche del veicoli in fuga sia nella nostra provincia che in quelle vicine di Udine, Pordenone e Venezia.
L'INDAGINE

Gli investigatori, non potendo contare su filmati interni al market (assente un impianto di videosorveglianza, particolare che i malviventi devono aver considerato nel progettare il colpo), hanno già raccolto le testimonianze di alcuni clienti, di due ragazze presenti con un banchetto di beneficenza di Actionaid, dei dipendenti e del responsabile del supermercato, costretto, sotto la minaccia della pistola, a consegnare ai banditi i 10mila euro che c'erano nella cassaforte. Impossibile per ora escludere l'esistenza di un basista, un complice che potrebbe aver indicato ai rapinatori l'obiettivo da colpire. Il commando è entrato nel supermercato intorno alle 19.15 passando attraverso una porta presente sul retro e costringendo le due volontarie a seguirlo per evitare che venisse dato l'allarme a polizia e carabinieri. Il colpo si è consumato nell'arco di neppure 5 minuti: i banditi, dopo aver fatto stendere a terra i presenti, si sono fatti consegnare dai responsabili del market l'incasso, parte del quale presente in una cassaforte dell'ufficio non distante dall'ingresso. Cassaforte di cui i malviventi, evidentemente, conoscevano l'esistenza e l'ubicazione. Anche questo un dettaglio non trascurabile.
Nicola Cendron
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Il Gazzettino