Via le barriere architettoniche i contributi in ritardo

Via le barriere architettoniche i contributi in ritardo
LA DENUNCIA BELLUNO Pagano i dispositivi per l'abbattimento delle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA DENUNCIA

BELLUNO Pagano i dispositivi per l'abbattimento delle barriere architettoniche, ma i contributi previsti arrivano dopo sette anni. «Una triste vicenda di rimpalli», la definisce così il consigliere di opposizione Franco Roccon, da cui parte la denuncia. E' stato lui a seguire di persona l'iter di alcune pratiche depositate da bellunesi che richiedevano al Comune il ristoro previsto dalla legge regionale 16 del 2007. Il contributo base parte da 2582,28 euro e aumenta su su fino a coprire gradualmente interventi con importo massimo di 51.645,69 euro. Un bell'aiuto, se solo arrivasse con i tempi dovuti. «Oltre sei gli anni di attesa per avere dei contributi dal Comune di Belluno commenta e spiega il capogruppo di Civiltà Bellunese Liga Veneta Repubblica -. Sei anni di attesa per disabili più o meno gravi, anziani, portatori di handicap e soggetti che hanno cercato di alleviare le proprie sofferenze e difficoltà motorie installando dispositivi per abbattere le barriere architettoniche come montascale, ascensori, pedane o interventi edilizi per ottimizzare la propria mobilità. Hanno atteso con sconforto l'arrivo di questi contributi spettanti per legge ed elargiti dal Comune di Belluno, messi a disposizione dallo Stato e dalla Regione Veneto in un sistema di giroconto». Negli ultimi sei anni sono state una quarantina le domande depositate a Palazzo Rosso, passate sembra di mano in mano fino a quando, con delibera di fine dicembre, il Consiglio comunale non ha votato di affidare la questione a Sersa. «Sersa ha vagliato e sistemato le pratiche in tempi rapidi -prosegue Roccon -, circa un mese e mezzo, ritornando poi la palla al Comune, all'assessore di riferimento e ai sui funzionari che dovevano predisporre le Determine e i bonifici di ogni singola pratica. Siamo a fine febbraio 2021, quasi sette anni dall'inizio del deposito delle prime pratiche: pare che, finalmente, alcune decine di soggetti interessati potranno avere a brevissimo i soldi che attendono da anni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino