Veneto Strade: scadenza immediata dalla riunione Unpli nessuna risposta

Veneto Strade: scadenza immediata dalla riunione Unpli nessuna risposta
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LE PRIORITA'
BELLUNO Il tempo stringe. Per la viabilità bellunese comincia il conto alla rovescia. Doppio: da una parte c'è una convenzione da finire di pagare per il 2017, con l'impellenza di trovare una soluzione fin da subito anche per il 2018; dall'altra c'è il futuro di Veneto Strade che vaga nella nebbia. I due fattori sono intimamente legati tra loro, visto che le strade provinciali sono affidate alle cure dell'azienda regionale. E dipendono dalla decisione che prenderanno le Province venete. Perché ieri, all'incontro Upi (Unione Province Italiane) tra i sette presidenti veneti, non è uscita nessuna indicazione utile. Sul tavolo c'erano gli effetti del referendum regionale. Ma spiccava anche la questione Veneto Strade. Se non altro perché la sabbia della clessidra è davvero agli sgoccioli. Ieri scadevano i termini che la Regione aveva fissato per la cessione delle quote societarie di Veneto Strade. I soci (le Province, appunto) non hanno risposto. Il motivo? Attendono l'esito di una perizia commissionata proprio per capire il valore reale del loro pacchetto azionario (corrispondente al 7,14% ciascuna). Solo che nel frattempo c'è un altra scadenza che avanza: quella della ristatalizzazione delle strade ex Anas. In questo caso, si andrà al vedo il 30 novembre.

La Regione vuole comprare le quote delle Province per tenere in piedi Veneto Strade e costituire una società con Anas. In questo modo, la ristatalizzazione delle strade diventerebbe un'operazione indolore. E l'operazione consentirebbe a Belluno di continuare a servirsi delle prestazioni delle tute arancione. Altrimenti, senza l'appoggio della Regione, diventa difficile tenere in piedi Veneto Strade, che necessita di un finanziamento annuo di 30 milioni da Venezia e di 15 milioni di Palazzo Piloni. Il problema è che le Province si oppongono. Qualche mese fa avevano chiesto una perizia per valutare il valore delle quote. Solo che poi hanno voluto una controperizia per capire se le cifre del primo parere sono giuste. Questo fa slittare in avanti i tempi. Se la Regione non compra, le Province non hanno modo di tenere in piedi l'azienda. E Veneto Strade muore. Sarebbe un tracollo per Belluno. Primo perché i quasi 700 chilometri di strade provinciali rimarrebbero orfani delle cure necessarie. Secondo, perché i 150 dipendenti dell'azienda resterebbero in capo a Palazzo Piloni, senza possibilità di assunzione. Ecco perché la Filt Cgil lancia l'sos. «Bisogna ridefinire gli assetti societari di Veneto Strade entro il 30 novembre: auspichiamo che non ci siano intralci, altrimenti la situazione bellunese rischia di naufragare - dice Alessandra Fontana, segretaria Filt Belluno -. Non accettiamo spacchettamenti di strade tra Anas e altri gestori. Ribadiamo la necessità di una gestione unica, condivisa tra Provincia e Regione».
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Il Gazzettino