Vela al Terzo: «No allo scavo di nuovi canali nella laguna»

Vela al Terzo: «No allo scavo di nuovi canali nella laguna»
AMBIENTEVENEZIA L'Associazione Vela al Terzo si oppone allo scavo di nuovi canali in laguna proposto da Alilaguna e dalle Cooperative dei tassisti veneziani, le quali hanno...

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AMBIENTE
VENEZIA L'Associazione Vela al Terzo si oppone allo scavo di nuovi canali in laguna proposto da Alilaguna e dalle Cooperative dei tassisti veneziani, le quali hanno ipotizzato un canale che, dal rio di Santa Giustina, porti a quello di Tessera, passando a Est di San Michele e di Murano, dietro Sacca San Mattia, e un canale che congiunga San Servolo col Lazzaretto Vecchio. «Parlano di tangenziali acquee, di anelli a senso unico, e già tali termini indicano quanto queste proposte siano lontane da una vera cultura lagunare - scrive il presidente Giorgio Righetti - In queste aree si svolgono molte delle attività didattiche e agonistiche dell'Associazione, che per salvaguardare un'antica tradizione già è costretta a ridursi nelle residue riserve indiane che ancora si salvano da un traffico acqueo senza rispetto e senza regole».

Vela al Terzo contesta le due proposte non per salvaguardare la propria attività, quanto per l'amore per la laguna. «Che il traffico acqueo sia al limite e porti al collasso la città e la Laguna è un fatto - prosegue la lettera aperta del'Associazione - Il problema non può essere risolto con lo scavo di nuovi canali, anche se da punto di vista idraulico ciò, e naturalmente noi non lo crediamo, non sortisse effetti negativi. Non si può adattare la Laguna al traffico, ma al contrario è il traffico che va adattato alla Laguna: è dunque necessario un cambio di passo, si impone una radicale revisione delle modalità del trasporto acqueo, che non va governato solo dal punto di vista della rendita degli operatori, la quale, al contrario, va subordinata a criteri di sicurezza e di salvaguardia ambientale. Bisogna introdurre carene idonee, motorizzazioni non inquinanti, limiti di velocità, aree di rispetto, recuperando un ancora maggiore ruolo del pubblico nella gestione del traffico e riducendo la pressione turistica».
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Il Gazzettino