Vaccini: anche le scuole indagheranno

Vaccini: anche le scuole indagheranno
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PREVENZIONE
BELLUNO L'inchiesta sull'autenticità della autocertificazioni vaccinali procede a spron battuto. Nelle scuole bellunesi, dalla quinta elementare in giù fino agli asili nido e alle scuole d'infanzia, sono state acquisite le autocertificazioni presentate dai genitori al momento dell'iscrizione. Saranno incrociate con i dati presenti nell'anagrafe vaccinale della Regione dove i dati sono costantemente aggiornati. Un raffronto che permetterà di capire se qualcuno abbia dichiarato il falso, ovvero se abbia certificato sotto la propria responsabilità che i figli sono in regola o quantomeno in lista d'attesa per essere sottoposti alla profilassi. Il secondo caso è quello in cui potrebbero annidarsi potenziali illeciti, sapendo anche della contrarietà di molti genitori a sottoporre i figli ad una così lunga lista di vaccini.

In questo caso saranno guai penali, oltre all'obbligo di dover realmente sottoporre i figli alle immunizzazioni, pena l'estromissione immediata dalla scuola.
All'Ufficio scolastico provinciale sono a conoscenza dell'indagine aperta dalla Procura di Belluno.
«So che sono stati in diverse scuole - spiega il dirigente Gianni De Bastiani riferendosi all'arrivo dei carabinieri del Nas - e con gentilezza hanno chiesto le copie dei documenti. Ad oggi, il mio ufficio, non ha ricevuto alcuna segnalazione di irregolarità».
Se sotto il profilo penale l'inchiesta farà luce su potenziali abusi, sotto il profilo amministrativo il 10 marzo sarà la data in cui asili nido e scuole d'infanzia (bambini 0-6 anni) procederanno autonomamente alla verifica dell'autenticità delle autocertificazioni.
«Lo prevede la legge - spiega De Bastiani - che con questa disposizione ha voluto semplicemente dare più tempo ai genitori per vaccinare i figli. Oltre il 10 marzo chi non sarà in regola, dovrà lasciare la scuola».
Chiaro che eventuali falsi saranno inevitabilmente segnalati alla magistratura, perché si rientra nella fattispecie penale dalla quale non si scappa se non attraverso un processo per falso ideologico in atto pubblico commesso dal privato.

Insomma, non ci sarà scampo per chi ha barato: da un lato i Nas delegati alla Procura di Belluno nell'ambito di un'indagine per ora solo conoscitiva, dall'altro le Scuole e l'Usl che procederanno con controlli propri incrociando i rispettivi dati. La moratoria concessa con il decreto Milleproroghe è solo un rinvio di un adempimento obbligatorio. Chi è in regola non avrà nulla da temere.
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Il Gazzettino