Usura, fissato per domani l'interrogatorio di Pizzo

Usura, fissato per domani l'interrogatorio di Pizzo
L'INCHIESTA SULL'USURA ROVIGO Domani sarà il giorno della verità di Rubens Pizzo, gestore di locali e organizzatore di eventi,...

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L'INCHIESTA SULL'USURA

ROVIGO Domani sarà il giorno della verità di Rubens Pizzo, gestore di locali e organizzatore di eventi, da sabato agli arresti domiciliari nell'ambito di un'inchiesta per l'ipotesi di reato di usura. In mattinata è previsto l'interrogatorio di garanzia e il 45enne, difeso dagli avvocati Michele Brusaferro e Dania Pellegrinelli, sembrerebbe aver tutta l'intenzione di parlare per confutare l'accusa che gli è stata mossa. In questi casi, infatti, per l'indagato è prevista anche la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere, alla quale spesso viene fatto ricorso come strategia difensiva.
DOPPIO INTERROGATORIO
Insieme a Pizzo verrà sentito, sempre a Rovigo, anche l'altro indagato, il 52enne di Goro Pietro Gianella, imprenditore nel settore ittico, anche lui da sabato ai domiciliari in esecuzione della misura cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari Silvia Varotto. Tutto è ancora in una fase iniziale, al punto che quanto sequestrato nelle perquisizioni domiciliari contestuali agli arresti deve essere ancora compiutamente sviscerato dagli inquirenti. Compresi i telefoni dei due indagati dai quali i carabinieri del Nucleo investigativo di Rovigo sperano di ricavare elementi utili alle indagini sul presunto giro di usura.
COMMERCIANTE DI ORTOFRUTTA

Tutto sarebbe partito, oltre un anno fa dalle dichiarazioni di un commerciante del settore ortofrutticolo, di origine padovana ma con un negozio in Basso Polesine, che avrebbe ammesso di fonte ai carabinieri di Adria, di essere finito nel tunnel dell'usura, così come il figlio. Gianella avrebbe prestato nell'ottobre 2017 45 mila euro al figlio, pretendendo la restituzione con un interesse del 20% al mese. Da giugno a dicembre scorso, invece, sarebbe stato il padre a chiedere una rimodulazione accollandosi un prestito da 20mila euro con un tasso del 50% annuo. Mentre seguivano questa traccia, i carabinieri avrebbero avuto notizia anche di un prestito, di ben 60mila euro con tasso del 200% annuo, che Pizzo avrebbe fatto a una giovane commerciante che, pur residente a Rovigo gestisce un'attività commerciale in provincia di Bologna.
F.Cam.
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Il Gazzettino