Una mensa per cento bisognosi con un "esercito" di volontari

Una mensa per cento bisognosi con un "esercito" di volontari
Dal 27 luglio, quando ha aperto, sono già stati distribuiti quasi 4mila pasti. Per la mensa estiva alla Casa dell'Ospitalità di via Santa Maria dei Battuti arrivano infatti...

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Dal 27 luglio, quando ha aperto, sono già stati distribuiti quasi 4mila pasti. Per la mensa estiva alla Casa dell'Ospitalità di via Santa Maria dei Battuti arrivano infatti ogni giorno dalle 100 alle 120 persone, con il picco di 128 del 16 agosto. E la decina di volontari andranno avanti a servire pranzi fino a fine settimana, per non lasciare nemmeno un giorno scoperto in vista dell'apertura delle mense per i poveri "ordinarie".

Questo servizio è attivo da circa dieci anni, grazie all'impegno della Caritas di Venezia e della Casa dell'Ospitalità, e al sostegno economico del Comune che, per questo servizio straordinario estivo, ha investito 10 mila euro (dei fondi destinati alla Caritas). Un importante aiuto arriva anche dalla Onlus San Vincenzo, che ha donato generi alimentari. Nel resto dell'anno la struttura accoglie persone in emergenza abitativa e in condizioni di grave povertà, offrendo posti letto a circa un centinaio di persone. Gli uomini e le donne ospiti della struttura di Mestre sono più di cento, tra la sede di Mestre e quella di Sant'Alvise a Venezia. Per alcuni si tratta solo di asilo notturno: arrivano dopo le 19, dormono e al mattino se ne vanno. Altri invece sono ospiti giornalieri. «Dormono, mangiano e danno una mano con piccoli lavoretti, come lavare e cucinare - spiega Claudio Zara del Cda della Fondazione - Con loro seguiamo anche un programma di inserimento sociale, per aiutarli a uscire dalla situazione di difficoltà in cui si trovano». Impegno confermato anche dall'assessore Simone Venturini: «Il Comune è impegnato nel recupero sociale. Con una mano bisogna dare cibo e posti letto, con l'altra però bisogna accompagnarli per permettere loro di uscire dall'assistenzialismo». Sistema che il Comune vuole avviare anche con i profughi, che saranno chiamati a svolgere lavori socialmente utili, come la pulizia dei parchi. Per la Casa dell'ospitalità, però, l'assessore auspica un nuovo modello di gestione. «Speriamo che arrivi a camminare sulle sue gambe - aggiunge Venturini - e che riesca a reperire risorse esterne al bilancio comunale». Finora però, nonostante gli appelli della Fondazione, le donazioni dei privati sono sempre state scarse.
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Il Gazzettino