Una lupa sui colli: pericolo per i cinghiali, non per l'uomo

Una lupa sui colli: pericolo per i cinghiali, non per l'uomo
segue dalla prima pagina (...) dalle foto trappole installate nel corso di un'operazione congiunta fra i carabinieri forestali...

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(...) dalle foto trappole installate nel corso di un'operazione congiunta fra i carabinieri forestali della stazione di Montegrotto e i tecnici del Parco regionale. Il primo avvistamento è stato sul Monte Cecilia, da qui il suo nome. La caccia era iniziata alla fine di novembre, dopo la scomparsa di Gioia, il cagnolino di una famiglia Baone, la cui proprietaria aveva subito lanciato l'allarme. L'episodio aveva immediatamente fatto pensare all'attacco di un esemplare della famiglia dei canidi, spinto dalla fame, forse uno sciacallo dorato.
LE TRACCE
Ma alcune impronte trovate sul luogo della sparizione della povera bestiola e i successivi video e foto rubati dai forestali nei boschi degli Euganei hanno fugato ogni dubbio: era un lupo in continuo spostamento fra Baone e Arquà Petrarca. E degli avvistamenti sono stati registrati anche da alcuni abitanti di Vo', il paesino diventato tristemente noto per essere stato la prima zona rossa a causa del virus in Veneto. Il sindaco Giuliano Martini si dice più preoccupato per la presenza dei cinghiali: «Quelli sì che sono una vera piaga per agricoltori e viticoltori. Non credo che questo lupo potrà riprodursi qui, è un territorio troppo densamente abitato».
E anche i carabinieri forestali di Padova assicurano che non c'è da aver paura: «La presenza del lupo all'interno del Parco Colli non deve preoccuparte né i residenti né gli escursionisti. Questo animale fa parte di una specie timorosa nei confronti dell'uomo, che tende a evitare il più possibile».
Al contrario, potrebbe avere una sua utilità «nel contenimento della fauna selvatica. Soprattutto dei cinghiali» precisano dal Parco.
E se il lupo non rappresenta un pericolo per l'uomo, altrettanto non si può dire per gli animali da compagnia oppure d'allevamento in cui potrebbe imbattersi. Per evitare quindi altre sparizioni come quella della piccola Gioia, i carabinieri forestali raccomandano ai proprietari di non lasciarli liberi nelle ore serali e notturne.
Intanto la padrona della prima vittima di Cecilia, Jessica Sattin, si dice sollevata dal risultato delle indagini della Forestale: «È stato un grande dolore perdere il mio cane, ma almeno la morte di Gioia non è stata inutile. È servita a far scoprire questo predatore. Ora la gente presterà più attenzione e non lascerà i propri animali incustoditi o a vagare senza guinzaglio».

Marina Lucchin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino