Un nuovo terminal spaventa Chioggia

Un nuovo terminal spaventa Chioggia
CHIOGGIAIl sindaco Alessandro Ferro è letteralmente piombato dalle nuvole quando, ieri pomeriggio, gli è stato comunicato l'arrivo al protocollo di una nota del Ministero...

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CHIOGGIA
Il sindaco Alessandro Ferro è letteralmente piombato dalle nuvole quando, ieri pomeriggio, gli è stato comunicato l'arrivo al protocollo di una nota del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare avente per oggetto l'avvio dell'iter che potrebbe condurre alla creazione di un terminal plurimodale d'altura, a circa mezzo miglio dalla foce del Brenta. Il progetto prevede la creazione di una vasta isola artificiale, grosso modo dinanzi alla costa dell'Isola Verde, dotata di un ampio molo protetto dalla bora e dallo scirocco, collegata alla terraferma mediante un lungo pontile. Il complesso off-shore, mediante oleodotti, potrebbe essere adibito all'approdo di navi d'ogni genere, comprese le cisterne. Le petroliere, in particolare, lo utilizzerebbero, fa presente l'assessore Marco Veronese, per scaricare benzina, gasolio e greggio senza dover entrare in laguna. I tubi pipeline possono, infatti, aspirare rapidamente dalle navi grandissimi quantitativi di idrocarburi, d'ogni genere. Esterrefatti perché, a Chioggia, nessuno aveva mai parlato dell'esistenza di tale progetto, riunitisi d'urgenza, i membri della Giunta si sono immediatamente rivolti al Ministero ed ai gruppi parlamentari del Movimento cinque stelle. Nel frattempo, il Sindaco ha disposto l'accesso a tutti gli atti presentati dai tecnici ai vari enti potenzialmente interessati all'iter il cui primo passo, stando alla nota pervenuta ieri in Comune, dovrebbe consistere nell'avvio della procedura per la valutazione d'impatto ambientale (Via). Scontato anche il ricorso alla Capitaneria, giacché l'intero complesso di natura industriale dovrebbe essere creato laddove ora è mare aperto. La notizia dell'esistenza del progetto (che risulta redatto nel 2013 dallo studio P4 di Casier (Tv), per conto della società Vgate, che ha sede a Mestre) non è stata affatto commentata positivamente dagli assessori, tutti tendenzialmente contrari alla realizzazione di qualsiasi struttura di grandi dimensioni, destinata ad incidere a livello ambientale. «È mai possibile incalza sarcasticamente l'assessore ai Lavori pubblici Elga Messina che il progetto di un'opera di così vasta portata sia addirittura finito in internet ancor prima che il Comune ne fosse stato messo al corrente?» «La faccenda aggiunge il capogruppo pentastellato Paolo Bonfà mi rammenta il caso del deposito costiero del gpl di Val da Rio, letteralmente imposto a Chioggia grazie al silenzio di alcuni». «Nei prossimi giorni assicura, infine, Ferro dopo aver preso atto di tutti i documenti definiremo la strategia da adottare nella massima trasparenza. In questo caso, i cittadini meritano d'essere tutelati e mantenuti al corrente di tutto».

Roberto Perini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino