Un'alleanza contro lo statalismo

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UDINE - «Meno autonomia significa meno democrazia» , perciò il «Patto per l'autonomia» si rivolge a chi «vuole rilanciare la specialità che è un bene dell'intero territorio regionale». I sindaci e amministratori promotori dell'iniziativa hanno motivato così ieri a Udine la loro discesa in campo oltre i confini comunali, per un ruolo molto più politico che amministrativo.

«Condividiamo che il nostro sguardo non può limitarsi ai confini comunali», ha affermato Massimo Moretuzzo, sindaco di Mereto di Tomba, perché «nel momento in cui le conseguenze della crisi imporrebbero un allargamento degli spazi di autogoverno del territorio, forti derive neo centraliste stanno mettendo in discussione l'autonomia regionale».
È un «Patto» trasversale, quello che si è costituito dopo un percorso di maturazione che ha avuto nei «Laboratori di Autonomia» - la «scuola» itinerante per ragionare sul senso della specialità oggi - un motore importante. Attorno al tavolo, infatti, c'erano sindaci arrivati da tutte le province friulane ed espressione di aree politiche differenti: Marco Del Negro sindaco di Basiliano, Giovanni Battista Bossi sindaco di Bicinicco, la consigliera di Carlino Miriam Causero, il consigliere di Dolegna del Collio Fabrizio Mascarin, i consiglieri comunali Elisabetta Basso di Premariacco e Gianluca Casali di Martignacco, i sindaci di Valvasone e Tramonti di Sotto, Markus Maurmair e Gianpaolo Bidoli.
«Batterci per una rinnovata idea di autonomia significa quindi ragionare su un nuovo modello di democrazia locale, partecipata - hanno aggiunto - e capace di immaginare quale modello di sviluppo vogliamo dare a questa regione per i prossimi 15-20 anni». Da qui la prima iniziativa, sulle Uti. «Proporremo un tavolo di confronto a Regione e ai sindaci ricorrenti, per capire come continuare su una riforma necessaria, ma che non può andare avanti a suon di commissari», ha spiegato il sindaco di Valvasone, Maurmair. «Forse - ha aggiunto - c'è un deficit di democratico». Perentorio, il Patto, sull'ordine del giorno del Governo per la riduzione delle Regioni: «Un atto che grida vendetta. Facciamo appello a tutti i parlamentari Fvg perché reagiscano».

Folta la platea, con molti nomi dello storico autonomismo, ma anche esponenti della Lega (Mario Pittoni) e del Pd, con il deputato Paolo Coppola e il consigliere regionale Vincenzo Martines (entrambi contro l'odg taglia Regioni) ed esponenti cittadini del partito. Se non timore, il Patto al suo affacciarsi ha destato attenzione.
A.L.
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Il Gazzettino