ULTIMO GIORNO TREVISO Ultimo giorno virtuale di scuola: la polizia urbana oggi

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ULTIMO GIORNOTREVISO Ultimo giorno virtuale di scuola: la polizia urbana oggi farà controlli davanti agli istituti per monitorare feste di fine d'anno abusive. «Non abbiamo...

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ULTIMO GIORNO
TREVISO Ultimo giorno virtuale di scuola: la polizia urbana oggi farà controlli davanti agli istituti per monitorare feste di fine d'anno abusive. «Non abbiamo notizie di feste autorizzate o assembramenti, ma faremo una vigilanza dinamica davanti a tutte le scuole» conferma Andrea Gallo, comandante della polizia locale.

VERIFICHE ANTI ASSEMBRAMENTO
Come ogni anno giugno è il momento di dirsi arrivederci. E l'ultimo giorno di scuola l'occasione per tirare le somme e mandare in pensione in allegria l'anno scolastico. Lla fine delle lezioni di quest'anno sarà invece un saluto amaro. Senza il tanto atteso rito. E senza la possibilità di metterci quel po' di leggerezza e goliardia che ha accomunato gli adolescenti di tutte le generazioni. In tanti si sono salutati virtualmente ma per gli studenti delle superiori sarà davvero difficile non cedere al richiamo di una capatina di fronte ai cancelli. Il sindaco Conte farà felici gli alunni delle prime classi con la festa del 19 giugno in piazza dei Signori. Ma non sarà una vera festa, sarà un gioioso saluto nel pieno rispetto dei protocolli. Gli adolescenti dovranno invece sostenere l'ennesima prova di buonsenso. In ogni caso la polizia locale di Treviso ha già pianificato un giro di pattuglie nelle zone frequentate da compagnie di giovani (soprattutto provenienti da paesi limitrofi) come Pescheria, Santa Chiara, via Fiumicelli/giardini e via Roma. Inoltre un agente della sala operativa è dedicato al controllo con i sistemi di videosorveglianza. Nessuna intenzione repressiva però: tutti si rendono conto delle difficoltà degli studenti in questi mesi. L'attenzione è solo alla sicurezza, in una fase ancora definita delicata per il contagio. Sulla necessità di un momento collettivo per celebrare la fine della scuola si era del resto speso il sindaco nei giorni scorsi. «Non possiamo accettare che un anno finisca così - sottolineava Conte -. La possibilità una festa seguendo tutte le precauzioni del caso rappresenta una grande iniezione di fiducia per i piccoli trevigiani. Un ultimo giorno simbolico per condividere un momento di gioia dopo mesi difficilissimi».
PROTESTE IN PROVINCIA

A Montebelluna, ma anche a Conegliano, sull'ultimo giorno di scuola soffia il vento di protesta delle famiglie che, in vista del prossimo anno scolastico, non vogliono neppure pensare alla didattica a distanza. Non solo. Chiedono anche di non costringere i loro figli a ripararsi dietro a una mascherina o a essere protetti da pareti in plexiglass. In una parola, vogliono la normalità. Questo il messaggio dei flash mob organizzati nelle due cittadine. Particolarmente agguerriti i genitori di Montebelluna che si troveranno alle 10 di fronte alla scuola Marconi per poi spostarsi sul Selese. «In questi mesi - spiega Beatrice Palai, portavoce - abbiamo sopportato tanto. Ora non è possibile che per settembre si pensi a misure restrittive che tolgano ai nostri figli la libertà». Il messaggio è chiaro: «Riabbracciamoci a scuola». E, sul Selese, genitori, insegnanti, bambini e ragazzi lo diranno al suono di un fischietto, mostrando cartelli e striscioni. A tale iniziativa si associa una petizione con una lettera indirizzata a Zaia, ma anche a varie autorità provinciali e regionali. Il suggerimento è quello di Progettare una didattica che coinvolga maggiormente gli spazi all'aperto. «Non vogliamo - dicono i genitori - che i nostri bambini e ragazzi stiano seduti lontani dagli altri, divisi, con una mascherina sulla faccia per ore. Non vogliamo che abbiano questo ricordo della loro infanzia e adolescenza anche perché la mascherina può comportare difficoltà di respirazione e di comunicazione». Intanto da Montebelluna si leva la voce dell'assessore all'istruzione Claudio Borgia. «Mai avrei pensato - dice - di concludere un anno scolastico in questo modo. C'è bisogno di una seria programmazione sulla ripartenza, di investimenti per mettere in sicurezza gli edifici e per la riconversione di immobili statali abbandonati: non possiamo pensare di ripartire con le classi pollaio. Se il Governo non è in grado di mettere in piedi una macchina organizzativa efficiente e veloce attribuisca più autonomia e risorse a regioni e comuni». Lunedì è in programma anche uno sciopero della scuola. Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda rivendicano un piano straordinario di investimenti per rendere possibile l'avvio in presenza del nuovo anno scolastico in condizioni di sicurezza.
Elena Filini
Laura Bon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino