UDINE - (c.a.) «Il profilo Facebook ormai è sempre meno anonimo, lo potremmo

UDINE - (c.a.) «Il profilo Facebook ormai è sempre meno anonimo, lo potremmo
UDINE - (c.a.) «Il profilo Facebook ormai è sempre meno anonimo, lo potremmo denominare Giosuè Giosuè. Ormai è chiaro: l'hanno creato Rosaria e Ruotolo», Nicodemo Gentile,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE - (c.a.) «Il profilo Facebook ormai è sempre meno anonimo, lo potremmo denominare Giosuè Giosuè. Ormai è chiaro: l'hanno creato Rosaria e Ruotolo», Nicodemo Gentile, l'avvocato che tutela uno dei fratelli di Trifone Ragone, è convinto che nell'udienza di ieri sia stato posato un «ulteriore mattone che si aggiunge, pesantissimo, sulla responsabilità di Giosuè». È soddisfatto. E con lui il collega Antonio Cozza: «Finalmente la Corte comincia a capire chi ha creato il profilo Facebook e per quale motivo. Credo sia un elemento importante che verrà poi utilizzato per la decisione finale. Ci saranno poi altri elementi che andranno a precisare quale sarà il movente di questo efferato duplice omicidio».

L'udienza di ieri si è incentrata sulle testimonianze delle tre ex amiche di Mariarosaria Patrone, a cui si è aggiunta quella di una madre delle giovani arrivate a Udine da Somma Vesuviana. «In parte i testi erano in difficoltà, reticenti - osserva l'avvocato Gentile - È difficile dire alcune cose rispetto alla gravità di quello che è accaduto, però alla fine hanno detto ciò che sapevano e in modo convergente». La convinzione della parte civile è che il movente si stia avvicinando. «E il movente, in un processo indiziario come questo, è il collante che lega tutti gli altri indizi - afferma Gentile - Piste alternative sembra che non ce ne siano, nessun altro era coinvolto nell'ideazione del profilo Facebook, che poi si trattasse di uno scherzo non sembra, perchè alcune ragazze in seguito alle cose che ha detto la Patrone sono dovute ricorrere alle cure di uno specialista». Il legale osserva che in più occasioni le testimoni hanno parlato di «cose assurde» e che hanno avuto diversi «vuoti di memoria». «È una costante in processi così delicati - aggiunge - La gente cerca di salvare il salvabile, ma alla Corte è stato consegnato il primo mattone del movente».
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino