Troppo critica sui social, finisce epurata dalla Lega

Troppo critica sui social, finisce epurata dalla Lega
(F.Cam.) Cacciata dalla Lega, risponde con una risata. Roberta...

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(F.Cam.) Cacciata dalla Lega, risponde con una risata. Roberta Ravenni, neurologa, già assessore all'Urbanistica, è stata espulsa dai vertici del Carroccio e liquida il tutto mostrando una sorta di senso di liberazione: «No, questa cosa non mi ha tolto il sonno. Riuscirò a sopravvivere. Devo dire che sono contenta, così nessuno può più accomunarmi a questi personaggi. Non voglio aver nulla a che fare con persone il cui metro di giudizio politico sono i mi piace in calce ai post su Facebook del sindaco. Se non si può dissentire, non c'è confronto: questa non è certo democrazia». La dottoressa Ravenni rivendica con orgoglio la propria libertà pensiero: «Anche l'essere stata allontanata dalla Giunta è un sollievo, perché questa è la peggiore Amministrazione degli ultimi anni. Non ha fatto nulla, dà tutte le colpe a chi c'era prima, che però era migliore. Ora, tutti a prendersi a cazzotti e poi zitti e immobili a tenere in caldo la sedia per paura di perdere il posto. Cosa è stato fatto del programma del sindaco? La città è migliorata in qualcosa? No, è peggiorata, c'è più abbandono. E poi uno si arrabbia per un commento su Facebook. Spero che in altre realtà politiche le cose vadano diversamente. Perché a me la politica piace, ma non fatta così. Io non ho mica bisogno di un lavoro, voglio fare qualcosa per una città che è in decadenza. Questa Amministrazione non è stata in grado nemmeno di mettere due lampioni nei giardini delle Torri per evitare che poi di notte ne succedano di tutti i colori. Eppure, anche in un luogo così centrale e simbolico, non è stato fatto niente». Se le esternazioni social sono costate il cartellino rosso dalla Lega, l'espulsione dalla Giunta ha avuto altre motivazioni, ma su queste Ravenni glissa, anche se sottolinea di aver lavorato su tanti fronti: «Sì, c'erano tante cose in cantiere: il progetto dell'ex scalo merci era pronto, così come quello per piazza Duomo, l'architetto Navarrini ha il modellino nel suo studio, e c'erano anche i soldi di un Piruea. Anche per piazzale Di Vittorio c'era un progetto residenziale e commerciale, con un edificio futuristico acciaio e vetro e giardini pensili. Un'operazione che avrebbe permesso al Comune di incassare di più della cifra di vendita ad Asm di cui ora si parla».

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Il Gazzettino