BELLUNO Il treno (che già non è velocissimo abitualmente) accumula cammin facendo quasi 40 minuti di ritardo: a bordo, e sui social, sale la protesta dei passeggeri....
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Un viaggio molto più lungo del previsto che ha suscitato malumori, esternati pubblicamente su Facebook da uno dei passeggeri a bordo, che si firma Martino Belmosto e ha raccontato così il viaggio a passo di lumaca: «Quasi 3 ore per fare da Belluno a Treviso. Un'agonia. Fermi a Montebelluna per mezz'ora. Zero assistenza, solo una voce registrata dopo 15 minuti che eravamo fermi che diceva che saremmo ripartiti dopo 3 minuti, e invece no. Poi a Postioma ancora fermi 20 minuti». I tempi di sosta del treno sarebbero stati leggermente più brevi e provocati da motivi diversi: a Montebelluna il regionale è rimasto fermo 23 minuti a causa di un guasto a bordo. Una volta ripartito, il convoglio ha raggiunto Postioma di Paese, penultima stazione prima del capolinea, dove è stato costretto a una nuova sosta, questa volta di 16 minuti, perché in direzione contraria stava sopraggiungendo il regionale 20920 Treviso Belluno, al quale il treno che era diretto verso il capoluogo della Marca ha dovuto dare la precedenza essendo buona parte della linea a binario unico. Il ritardo finale alla stazione centrale di Treviso è stato di 37 minuti, sufficienti a mettere a rischio le coincidenze. Dopo essere sceso dal treno, il passeggero che ha esternato il suo malumore su Facebook è andato a protestare in biglietteria: «Scopro che non c'è rimborso ha scritto Belmosto posso solo fare reclamo. Uno schifo, e mi toccherà prendere questi treni per lavoro tutto il mese».
Anche ieri venerdì si sono registrati ritardi sulla linea che unisce i due capoluoghi di provincia via destra Piave: il 20920 ha costantemente sfiorato i 20 minuti di ritardo nel segmento bellunese, complice una partenza ritardata di una decina di minuti da Treviso. La più veloce linea via Vittorio Veneto e Ponte nelle Alpi, attualmente chiusa per i lavori di elettrificazione, riaprirà a metà settembre con i treni diesel. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino