Tosi fa votare il no a Dozzo

Tosi fa votare il no a Dozzo
PADOVA - Flavio Tosi rilancia la palla al Consiglio Federale della Lega Nord facendo approvare a maggioranza (12 sì, 3 no, quelli di Paternoster, Coin e Paro; a metà febbraio...

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PADOVA - Flavio Tosi rilancia la palla al Consiglio Federale della Lega Nord facendo approvare a maggioranza (12 sì, 3 no, quelli di Paternoster, Coin e Paro; a metà febbraio era finita 14 a 3, quindi ieri sera due voti in meno per i tosiani) dal Consiglio veneto della Liga, riunito ieri sera, un documento che respinge la nomina di Giampaolo Dozzo, commissario ad hoc per le elezioni regionali. «Per noi non è accettabile - ha dichiarato il segretario veneto - Il provvedimento di commissariamento è irricevibile, sia dal punto di vista formale che sostanziale perché non esiste che si tolga alla Liga Veneta una facoltà statutaria che le spetta da sempre». Glissa Tosi sull'aut-aut che il Federale gli ha imposto, obbligandolo a scegliere entro lunedì prossimo tra l'appartenenza alla sua Fondazione e la Lega. Nè affronta il tema delle liste («stasera non ne parliamo»), anche per l'assenza di alcune segreterie provinciali e la mancata consegna delle candidature da parte di altre. Ha così evitato un passaggio senza ritorno e oltretutto inutile perchè al dunque prevale sempre la "legge" del Federale. Tra i presenti ieri sera c'erano i suoi vice Conte, Muraro, Bizzotto, il presidente Baggio, i parlamentari Bisinella, Bragantini, Caon, Marcolin, i segretari Coin, Mondardo, Semenzato, Paternoster, oltre a Giampaolo Dozzo che è uscito prima della votazione. Molte le assenze.

Non c'è, da parte di Tosi, il gesto forte di rottura («non ho deciso di lasciare il partito» aveva detto nel pomeriggio) nè la sfida aperta, plateale, al Federale anche perchè entrambe costituiscono per lui in questo momento un grosso azzardo anche perchè, al di là dei voti in Consiglio nazionale, sa bene che non sono molti i leghisti disposti a seguirlo in avventure centriste fuori dal Carroccio. E che i sondaggi più recenti dicono che Luca Zaia può vincere anche se lui si candida contro: sarebbe la fine politica di Tosi. «Se si ristabiliscono le regole interne, ovverosia che è la Liga Veneta che fa liste e alleanze - precisa il segretario della Liga - il problema è già risolto. Adesso riferirò a Salvini l'esito, siamo rimasti intesi così».
Sul piano tecnico, la presa di posizione del Nazionale ha ben poche probabilità di essere accolta perchè le direttive del Federale sono di grado gerarchico superiore. Quindi le possibilità che nella riunione di lunedì prossimo ottenga udienza sono ridotte.

Sul piano politico è un altro discorso: c'è chi legge nei toni e nelle sfumature delle decisioni prese ieri sera l'inizio di un tentativo, da parte di Tosi, di rientrare in partita. Dopo il ceffone che gli ha affibbiato il Federale, lunedì scorso, il sindaco di Verona prova a vedere che tipo di segnale arriva adesso. Dozzo, ad esempio, al di là dei modi da mediatore con cui intende portare avanti il suo incarico di commissario, vede «spazi possibili di ricucitura, stasera è stato un incontro civile, io ho fatto un invito a fare il bene del movimento».
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Il Gazzettino