Taglio dei primari, attacco a Ciriani

Taglio dei primari, attacco a Ciriani
SAN VITO Hanno suscitato una reazione forte le dichiarazioni del sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, in appoggio al direttore generale dell'azienda sanitaria Friuli...

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SAN VITO
Hanno suscitato una reazione forte le dichiarazioni del sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, in appoggio al direttore generale dell'azienda sanitaria Friuli Occidentale, Joseph Polimeni, che ha parlato di riorganizzare la sanità della ex provincia evitando ridondanze tra i primariati. Ciriani, in sintesi, sostiene che si debbano concentrare le cure per acuti nell'ospedale di Pordenone e che Polimeni ha ragione ad affermare che non tutti i primari di prima sono indispensabili. Parole che hanno scatenato la reazione della politica sanvitese.

L'ATTACCO
«Sono due anni che portiamo in aula del Consiglio regionale il problema della mancanza di primari - afferma il consigliere regionale Tiziano Centis - e ora apprendiamo che c'è la volontà di tagliare dei primariati, sostenuta dall'amministrazione regionale e dal sindaco di Pordenone. Tutto ciò è inaccettabile. Da tempo - ricordano Centis e il capogruppo consiliare dei Cittadini a San Vito, Alberto Bernava - sosteniamo che ci sia un disegno per depotenziare alcuni ospedali, tra cui quello di San Vito e purtroppo troviamo conferma in quanto dichiarato dal direttore generale e dall'eco che gli ha fatto il sindaco Pordenone. A San Vito si è fatto qualcosa soltanto per il nuovo direttore sanitario, assente dal 2018, ma niente di più».
I PRIMARI NECESSARI
All'appello mancano i primari di reparti chiave ovvero quelli di Pediatria, Chirurgia, Ortopedia e Radiologia. «È un chiarissimo segno della volontà di chi governa la Regione - prosegue Centis - di indebolire fortemente il nosocomio sanvitese. Su questo tema chiamerò l'assessore Riccardo Riccardi a rispondere in aula e non in conferenza stampa su quelle che sono le reali intenzioni nei confronti del nostro ospedale».
L'OFFERTA RIDOTTA

Anche il sindaco Antonio Di Bisceglie trova «paradossale che il primo cittadino della città di Pordenone entri nel merito di servizi afferenti ad altri luoghi, senza mostrare di esserne particolarmente a conoscenza, e soprattutto non secondo ciò di cui vi è bisogno ovvero il rafforzamento della sanità, ma secondo l'idea del contenimento dell'offerta. Tutti i reparti che configurano un ospedale di rete devono avere una figura apicale e quanto fino a qui si è costruito e realizzato a San Vito deve rimanervi ed essere al servizio della cura del Friuli occidentale». Il sindaco conferma «la necessità che l'ospedale di Pordenone sia hub, ma è offensivo parlare di doppioni per tutte le energie professionali presenti a San Vito che vanno invece salvaguardate». Di Bisceglie ricorda infine che il presidio ospedaliero sanvitese «ha sempre avuto una capacità di attrazione nei confronti Veneto orientale, diminuendo in questo modo le percentuali di fuga dalla sanità pordenonese. È chiaro che in questo quadro ogni aspetto va esaminato, ma sempre per migliorare anche e soprattutto alla luce della drammatica emergenza sanitaria che stiamo attraversando».
E.M.
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Il Gazzettino