Spazio aperto all'accoglienza

Spazio aperto all'accoglienza
(M.Bel.) Il vescovo Pierantonio Pavanello ha benedetto la posa della prima pietra di Ca' Verta, struttura che sorgerà accanto a Portaverta, in via Forlanini. Una cerimonia...

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(M.Bel.) Il vescovo Pierantonio Pavanello ha benedetto la posa della prima pietra di Ca' Verta, struttura che sorgerà accanto a Portaverta, in via Forlanini. Una cerimonia semplice, ma molto significativa, ha segnato l'inizio di una nuova storia per l'associazione che da 36 anni offre accoglienza a persone in difficoltà. Ca' Verta sarà una casa per la famiglie, un progetto che il gruppo delle coppie dell'Equipe dell'ufficio pastorale familiare ha coltivato per ben 12 anni. E' stato il fondamentale contributo di don Alfredo Pavan, sacerdote che ha lasciato una notevole somma di denaro alla Diocesi purché venisse destinata al progetto di una casa spirituale per le famiglie, a dare la spinta decisiva alla realizzazione della struttura, di cui finora sono state gettate le fondamenta. Fondamentale anche il sostegno della Cei, che permetterà di completare il primo stralcio dei lavori, ma per il secondo sarà necessario reperire altri fondi.

«Conoscevo questo progetto ancora prima di trasferirmi a Rovigo ha detto il vescovo Pavanello e l'ho subito condiviso, pensando a un luogo dove le famiglie si possano incontrare per un momento di ricarica umana, spirituale e relazionale. Come Diocesi ci sentiamo uniti al gruppo dell'Equipe e coinvolti nel sostenere questo progetto». Presenti alla cerimonia di benedizione i due fondatori di Portaverta, Enrichetta Novo e don Vanni Cezza.

Un percorso nato a Granzette nel lontano 1981, inizialmente allo scopo di dare riparo a persone senza fissa dimora. E' alla fine degli anni Ottanta che l'associazione si trasferisce in via Forlanini, acquistando un terreno su cui monta un prefabbricato proveniente dalle zone terremotate del Friuli. Quel fabbricato ora è stato smantellato per fare spazio alla nuova struttura, non senza dispiacere: «Abbiamo un po' sofferto nel vederlo portare via, ci eravamo molto legati», ha ammesso don Vanni Cezza. «L'edificio che sorgerà - ha spiegato - sarà ritrovo per genitori, bambini, coppie separate o divorziate, un luogo di accoglienza per persone che desiderano essere ascoltate in momenti particolari della propria vita».
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Il Gazzettino