Spazi commerciali allo stadio, convenzione sospesa

Spazi commerciali allo stadio, convenzione sospesa
L'INCHIESTA UDINE Stop alla convenzione con l'Udinese: è la...

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L'INCHIESTA

UDINE Stop alla convenzione con l'Udinese: è la conseguenza dell'inchiesta avviata dall'Autorità anti-corruzione sul progetto dello Stadio 2.0. «L'Anac ha chiesto chiarimenti sulla convenzione che riguarda il Comune e Udinese Calcio ha spiegato ieri il sindaco Pietro Fontanini - per l'utilizzo degli spazi interni al Friuli destinati ad attività commerciali e del tempo libero. Ci hanno chiesto la delibera del consiglio comunale e altre documentazioni e adesso siamo in attesa delle loro determinazioni». Il primo cittadino ha spiegato «che a questo punto si blocca la convenzione, perché dobbiamo attendere l'esito dell'indagine. Il mio auspicio ha concluso - è che le cose siano rapide anche perché stiamo parlando di vicende precedenti alla mia amministrazione, che risalgono all'inizio del 2018, quando il Consiglio approvò una delibera in cui autorizzava una serie di rapporti con l'Udinese Calcio. Io non ero in Comune e l'allora opposizione (il centrodestra ora al governo della città, ndr) non era totalmente d'accordo con quanto si stava deliberando». La convenzione è stata anche al centro della Commissione territorio e ambiente di ieri, convocata dalla richiesta del consigliere Domenico Liano (M5s) risalente a luglio, quindi ben prima dell'inchiesta Anac. Nel corso della seduta, il vicesindaco Loris Michelini ha illustrato i punti del progetto e della convenzione: dal centro congressi al museo dello sport, dagli spazi di promozione del territorio a quelli di intrattenimento per le famiglie, dalla scuola di musica alla piscina e all'asilo nido. «Per questi due ultimi servizi ha spiegato - sono anche previste penali in caso di ritardo nella realizzazione imputabile all'Udinese spa; per gli altri servizi (dagli ambulatori specialisti, alla palestra), la convenzione prevede scontistiche per gli udinesi». Uno dei fattori che ha provocato polemiche sul progetto è stato quello degli spazi commerciali. «Chiediamo ha detto più volte Marco Valentini (Ar) - che nella convenzione venga inserito che gli spazi commerciali saranno inferiori ai 1.500 mq, invece dell'attuale riferimento al 20% della superficie». Il consigliere non si è fatto convincere dalle rassicurazioni dell'ingegnere Stefano Costantini (che ha seguito il progetto per i bianconeri): «L'Udinese ha accolto le richieste del Comune e l'attività commerciale sarà sui 1.350 mq». Rispondendo poi a Monica Paviotti (Pd) che ha chiesto come saranno gestiti i servizi, l'ingegnere ha risposto: «Sull'affidamento degli spazi, ben venga qualsiasi proposta. Non ci sono preclusioni né al pubblico né al privato perché oggi non abbiamo certezza di se e quando potremo andare materialmente sul mercato. Stiamo aspettando la conferenza decisoria che era prevista per il 5 agosto, è stata annullata e mai più riconvocata». Liano, invece, ha sottolineato che i bar e ristoranti dello Stadio saranno avvantaggiati dai parcheggi pubblici gratuiti «che dovrebbero essere quindi a disposizione anche delle attività del centro». Da parte della stessa Paviotti, ma anche di Federico Pirone (Innovare), non sono mancate le richieste di spiegazione su cosa abbia fatto cambiare idea al centrodestra. «Non ho cambiato idea ha risposto Michelini -. Abbiamo proseguito per senso di responsabilità e cercato di inserire servizi a maggior tutela del pubblico interesse, ma che sia chiaro, la dichiarazione di pubblico interesse è stata decisa con delibera del gennaio 2018». Dal canto suo, l'assessore allo Sport Paolo Pizzocaro ha spiegato: «Al tempo, uscimmo dall'aula perché non ci erano stati forniti i documenti per capire cosa sarebbe stato fatto allo Stadio. Una volta valutato che poteva venire incontro anche alla collettività, ci siamo convinti che il progetto è valido».

Al.Pi.
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Il Gazzettino