Sono passati 70 anni dallo storico ultimo incontro tra Hitler e Mussolini, con i

Sono passati 70 anni dallo storico ultimo incontro tra Hitler e Mussolini, con i
Sono passati 70 anni dallo storico ultimo incontro tra Hitler e Mussolini, con i due dittatori al potere, alla villa Gaggia, in località Socchieva, in comune di Belluno. E...

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Sono passati 70 anni dallo storico ultimo incontro tra Hitler e Mussolini, con i due dittatori al potere, alla villa Gaggia, in località Socchieva, in comune di Belluno. E proprio oggi sono diventati 71, da quando, il 19 luglio 1943, fu effettuato l'incontro tra i due dittatori. Ancora oggi, nei libri di storia, è chiamato l'incontro di Feltre. Ma a Feltre in realtà non vi fu nessun incontro, se non semplice passaggio di Mussolini ed Hitler nel treno che da Treviso portava a Belluno. I due dittatori, arrivati all'aeroporto di Treviso, l'uno da Roma-Ciampino, l'altro da Berlino-Tempelhof con grossi apparechi di stato, furono portati assieme alla stazione per salire in un vagone blindato. Di qui attraversarono Montebelluna e Feltre, per scendere sotto la galleria di Busche (il convoglio doveva essere protetto da eventuali attacchi di aerei inglesi), salire in un'auto e scendere all'interno del viale della villa Gaggia.

Viale alberato con alti alberi frondosi, dove era possibilie mimetizzarsi ed occultarsi agli aerei da caccia nemici. Ammesso che ne arrivassero. In verità non vi erano stati episodi tanto spinti di Sptfire o di P52 fino qui, vista la scarsa autonomia di questi apparecchi. Casomai potevano essere i grossi bombardieri a pestare le città sospette. E qui Feltre, ma anche Belluno, avrebbe corso un grosso pericolo. Che la prudenza non fosse mai troppa lo dimostrano i fatti. Secondo alcune testimonianze, fu lasciato il treno ben nascosto in galleria per proseguire alla famosa villa, messa a disposizione dell'allora senatore Achille Gaggia, che doveva essere ben mimetizzata nel verde. Altre ipotesi proposte dal Prefetto di Belluno erano state scartate (Morassutti a Belluno e Protti a Longarone). Quella zona era l'ideale, ben strettamente sorvegliata dalla polizia tedesca (leggi Gestapo ed SS) e dai carabinieri italiani.
L'incontro si fece ufficialmente dentro la villa dalle 11 in poi, ma i due dittatori si erano già parlati nella carrozza blindata da Treviso a Busche, ed in auto da Busche a Socchieva. Nella villa, nonostante gli interpreti, non si dissero più molto. L'aiuto chiesto da Mussolini a Hitler, per avere più uomini, carri e apparecchi era stato recepito. Mussolini era afflitto dal recente avviso di bombardamento di Roma, al quartiere San Lorenzo. Hitler lo consolò dicendo che anche Berlino era stata bombardata, ma per Londra aveva una sorpresa. La famosa arma segreta (le V1 e V2 di von Braun, prive però di testata nucleare, ndr).

Lo sbarco degli Alleati in Sicilia non era peraltro piaciuto al dittatore tedesco, che aveva capito l'impotenza delle forze italiane di fronte allo strapotere anglo-americano. La riunione nazi-fascista tra Hitler e Mussolini si concluse al pomeriggio, secondo le testimonianze, con un «Duze, so gehet es nicht», così purtroppo non va. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino