Somalia, hotel attaccato da jihadisti: 26 morti

Somalia, hotel attaccato da jihadisti: 26 morti
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LA STRAGE
Oltre 12 ore di battaglia nell'hotel Asasey di Chisimaio, prima sventrato da un'autobomba guidata da un kamikaze e poi preso d'assalto a colpi di kalashnikov dai terroristi somali di al Shabaab. All'alba le forze speciali di Mogadiscio sono riuscite a uccidere almeno quattro miliziani e a entrare in quello che resta dell'edificio: a terra 26 morti e oltre 50 feriti, il bilancio di sangue dell'ennesimo attacco degli integralisti legati ad Al Qaeda.

Nell'albergo c'erano politici e notabili riuniti in vista delle elezioni presidenziali della regione semi autonoma dello Jubaland, ma anche uomini d'affari e giornalisti. Tra le vittime due americani, un britannico e la reporter canadese di origini somale Hodan Nalaye, 43 anni, nota per aver fondato la piattaforma web Integration Tv nella quale la Somalia dimenticata dai media era in primo piano, insieme alla Somalia della diaspora.
Hodan le conosceva entrambe: emigrata in Canada a sei anni con la sua famiglia, era tornata da poco a Chisimaio per raccontare da vicino il suo Paese. Insieme a lei è morto suo marito Farid e un altro giornalista, Mohamed Omar Sahal: sono i primi due reporter uccisi quest'anno in Somalia, un Paese nel quale dalla deposizione e dalla fuga del dittatore Siad Barre (91-92) sono caduti 66 cronisti.
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Il Gazzettino