Simionato: «Investimenti spinta per ricominciare»

Simionato: «Investimenti spinta per ricominciare»
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I COMMENTI
ROVIGO Due nuovi macchinari e un convitato di pietra. Perché se da un lato si lavora al futuro, «straordinariamente ordinario», dall'altro sono ancora visibili i segni della pandemia, non fosse altro per le mascherine e per la stanchezza visibile su più di un volto delle persone in camice bianco. E il presidente Luca Zaia ha ricordato l'ultima novità sul fronte vaccinale: «Chi ha più di 60 anni può presentarsi in qualsiasi momento in qualsiasi centro vaccinale per ricevere il vaccino monodose Johnson&Johnson. Questo perché abbiamo fatto la scelta, che peserà nelle statistiche, di utilizzare i vaccini a vettore virale, Astrazeneca e Johnson&Johnson, secondo le indicazioni dell'Aifa, quindi senza fare open day a chi ha meno di 60 anni. Intanto abbiamo 400mila prenotazioni in cinque giorni dei ragazzi, tre milioni di dosi somministrate e un milione di cicli completi. Abbiamo la ragionevole certezza di riuscire a chiudere la partita per agosto e siamo già pronti per l'eventuale terza dose e la possibile somministrazione insieme al vaccino antinfluenzale, sempre su base volontaria. Ormai qui in Polesine siamo già circa al 25% di vaccinati con doppia dose. Ringrazio tutti gli operatori per il grande e strepitoso lavoro quotidiano, a prescindere dal Covid, ma anche e in particolar modo per questi 16 mesi di incubo: abbiamo fatto un grande lavoro».

L'inizio di tutto, nel febbraio di un anno fa. «Quando è arrivato il Covid - ricorda Zaia - nessuno sapeva cosa fosse. Quella sera a Vo' c'ero io, non c'erano gli scienziati. Ho fatto io la scelta, nonostante ci fosse chi diceva che saremmo finiti davanti alla Corte dei conti perché l'indicazione era di fare tamponi solo a chi presentava sintomatologia, di sottoporre tutti indistintamente al tampone: così abbiamo scoperto 83 positivi asintomatici che isolammo, salvando un po' la situazione. Poi la storia la sapete, ma allora si sapeva nulla. Ora sono tutti esperti, ma chi avrebbe mai immaginato di vedere la ruspe in azione a New York per scavare le fosse comuni o i camion dell'esercito per trasportare le bare? Chi avrebbe pensato a lockdown e coprifuoco? Tutto il resto è sciacallaggio, chi veramente è stato in trincea sa come stanno le cose. Il Covid è imprevedibile, siamo la prima grande regione a finire in zona bianca, ma questo non deve essere considerata una festa di liberazione».
IL DIRETTORE
Il semplice «ma suggestivo rituale taglio del nastro, per le nuove apparecchiature, vuole rappresentare una spinta verso la ricostruzione e la ripartenza - ha sottolineato la padrona di casa, il direttore generale dell'Ulss Polesana Patrizia Simionato - per noi è un momento molto significativo perché festeggiamo l'inaugurazione di due importanti investimenti, la sala operatoria ibrida, dotata di un angiografo digitale di ultima generazione, che consente di eseguire esami diagnostici durante l'intervento, e un acceleratore lineare per la radioterapia. Investimenti importanti, avviati da chi mi ha preceduto, il direttore generale Antonio Compostella che ringrazio, così come ringrazio la Fondazione Cariparo per l'attenzione che nel tempo ha sempre manifestato per la sanità, che ha contribuito all'acquisto dell'acceleratore per una somma importante di circa un milione. Questa inaugurazione sia un segno di crescita nella centralità dei pazienti e un simbolo di ripresa e rinascita, verso un nuovo cammino dopo mesi così dolorosi e cupi. Emergono in questi giorni segnali importanti che incoraggiano una speranza concreta che va rafforzata».

«È un onore, oltre che un piacere - ha detto il sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo - portare il saluto mio e dell'amministrazione, e un ringraziamento particolare alla Regione, all'Ulss 5, al suo direttore e all'ex direttore Compostella, insieme al quale abbiamo collaborato in momenti particolarmente difficili, e a tutto il personale medico e infermieristico che lavora con una passione incredibile: posso dirlo in prima persona perché in questi ultimi mesi sono stato, mio malgrado, affezionato ospite e posso testimoniarne umanità e professionalità. Ora guardiamo al futuro con ottimismo, ma senza abbassare mai la guardia».
F. Cam.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino