Semaforo verde, l'ex provinciale può partire

Semaforo verde, l'ex provinciale può partire
SAN VITOÈ stato superato lo scoglio dei tre ponti napoleonici: proseguono il progetto di allargamento dell'ex provinciale 21 San Vito-Bannia e la realizzazione della ciclabile....

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SAN VITO
È stato superato lo scoglio dei tre ponti napoleonici: proseguono il progetto di allargamento dell'ex provinciale 21 San Vito-Bannia e la realizzazione della ciclabile. Ora ai Comuni il compito di approvare le varianti. La svolta c'è stata nei giorni scorsi quando il sindaco Di Bisceglie, assieme ai colleghi di Fiume Veneto e Chions, e Luca Vittori, direttore della divisione nuove opere di Fvg Strade hanno incontrato Simonetta Bonomi, soprintendente per l'archeologia, le belle arti e il paesaggio del Fvg. La riunione serviva a trovare una soluzione al fatto che la Soprintendenza, ricevuto il progetto preliminare da Fvg Strade per raccoglierne il parere, ha posto il vincolo a tre ponticelli che si trovano lungo il tragitto. Sotto il primo ponticello passa il rio Beverella, sotto il secondo il rio Lin, mentre il terzo la roggia dei Mulini. Si tratta di un vincolo di interesse culturale (e non architettonico) a evidenziare sia il carattere rurale del territorio che a ricordare che l'asse stradale ha un'impostazione napoleonica. Una questione - quella del vincolo - non di poco conto, perché i tre ponticelli devono essere necessariamente demoliti (e ovviamente ricostruiti) per consentire l'allargamento della sede stradale e per ricavare spazio alla ciclabile.

LA CHIAVE
Nel frattempo Fvg Strade ha individuato delle soluzioni tecniche. Al termine del confronto, il sindaco Antonio Di Bisceglie è soddisfatto: «È stato un incontro proficuo: la sovrintendente Bonomi ha convenuto che ogni Comune potrà procedere con la variante urbanistica e al contempo che si procederà con la nuova progettazione dei tre nuovi ponti che terrà conto del vincolo di interesse culturale apposto». Fvg Strade potrà così procedere con la realizzazione del progetto definitivo-esecutivo, ponendo attenzione a metterne in evidenza la memoria storica dei tre manufatti. Nel contempo, potrà proseguire l'iter per la richiesta alla stessa Sovrintendenza, sulla base della nuova progettazione, del decreto di autorizzazione».
L'ITER

E mentre Fvg Strade va avanti con la progettazione, ai Comuni di San Vito, Fiume Veneto e Chions, superato lo scoglio dei vincoli, spetta il compito di approntare le varianti urbanistiche da adottare e poi approvare nei singoli consigli comunali. «Contiamo di approntare la variante - annuncia Di Bisceglie - per maggio-giugno. Poi toccherà a Fvg Strade integrarla al progetto di allargamento della San Vito-Bannia». Progetto che è già finanziato dalla Regione per 4 milioni di euro. Somma alla quale la giunta regionale, di recente, ha visto assegnare ulteriori 800 mila per aggiungere, oltre all'allargamento e alla messa in sicurezza della strada (curve comprese, che verranno rigeometrizzate), un percorso ciclopedonale parallelo. La carreggiata sarà quindi larga in tutto 9,5 metri. La ciclopedonale sorgerà a nord (ovvero lato sinistro per quanti da Bannia-Rivatte si dirigono verso San Vito) e ci saranno in alcuni punti anche degli attraversamenti. Difficile una stima precisa dei tempi di realizzazione dell'opera: ci vorranno alcuni mesi per approvare le varianti. A seguire, ci vorranno almeno sei mesi per il completamento dei progetti definitivo ed esecutivo. Poi si dovranno raccogliere le varie autorizzazioni a partire dalla Soprintendenza. Pertanto la partenza del cantiere si può ipotizzare nella seconda parte del 2020. Emanuele Minca
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Il Gazzettino