Dopo due lunghe settimane di straziante agonia, sempre in bilico tra la vita e la morte, se ne è andata, nella notte tra sabato e domenica, Luigina Carniato, 48 anni, infermiera...
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Era stata, quella, una giornata caratterizzata da tre gravi schianti lungo la statale: all'alba, a Cornuda, avevano perso la vita Carlo Andrea Smeraldo, 21 anni di Moriago, e Denys Adrian Chica Armijos, 22 anni di Refrontolo.
Il destino di Luigina Carniato si è compiuto esattamente a due domeniche di distanza da quella giornata tragica. La Suzuki Ignis, guidata dal marito Paolo Corrò, 52 anni, e su cui viaggiava anche la loro figlioletta di 11 anni, andò a scontrarsi frontalmente contro un fuoristrada. Una jeep Lincoln Navigator guidata dall'imprenditore Mario Moretti Polegato, patron di Geox, rimasto illeso. Con lui c'erano la moglie Anna Licia Balzan, l'amico Giuseppe Caverzan, che era accompagnato dalla moglie Nadia Favero e dal figlio Roberto. Fu proprio Polegato, in attesa dei medici del 118, a prestare i primi soccorsi alla famigliola trevigiana.
Le condizioni di Luigina Carniato, intrappolata nella Suzuki, erano apparse subito disperate: dopo il ricovero all'ospedale di Montebelluna venne immediatamente trasferita al Cà Foncello, dove venne operata d'urgenza. Per due settimane i medici hanno tenuto Luigina in coma ma, il prodigarsi degli specialisti, le lesioni riportate non le hanno dato scampo. L'infermiera non si è infatti mai risvegliata dal coma farmacologico. Infine il tragico epilogo domenica notte quando il suo cuore si è irrimediabilmente fermato.
A causare l'incidente, dagli accertamenti della Stradale, sarebbe stato un malore (forse un colpo di sonno) del marito Paolo, dipendente di Contarina, che tutti nel quartiere di San Paolo chiamano "Maurizio". Lui se l'è cavata con una prognosi di qualche giorno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino