Safilo, solidarietà e incentivi: trovata l'intesa anti-esuberi

Safilo, solidarietà e incentivi: trovata l'intesa anti-esuberi
LONGARONESono le venti quando arriva la nota, un orario che certifica quanto trovare l'accordo non sia stato semplice e a vincere sia stata l'arte della mediazione. Scarna nelle...

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LONGARONE
Sono le venti quando arriva la nota, un orario che certifica quanto trovare l'accordo non sia stato semplice e a vincere sia stata l'arte della mediazione. Scarna nelle parole quanto densa nei contenuti la missiva trasmessa. «Raggiunta un'ipotesi di intesa». Scrivono i sindacalisti e i vertici di Safilo Industrial. È la svolta. Quella che, arrivati a questo punto nessuno si aspettava, e che invece è stata coltivata con cura, lontano dai riflettori, e sarà presentata ai lavoratori giovedì.

SILENZIO
Nulla trapela, ufficialmente, oltre le quattro righe dell'accordo. Ma a leggere tra le pieghe appare chiaro che il contratto di solidarietà e gli incentivi all'esodo potrebbero permettere di evitare i quattrocento eusuberi che l'azienda aveva messo sul piatto a dicembre presentando il nuovo piano industriale senza Dior.
«DIFENSIVO»
Nello specifico il contratto di solidarietà viene definito come «difensivo» supportato da uno schema di incentivazione. Una griglia che prevede un incentivo minimo e massimo per i lavoratori che accettino di lasciare lo stabilimento. Solo nelle prossime settimane si capirà se sarà accettato l'accordo. Se il numero di dipendenti che accetteranno autonomamente di lasciare la fabbrica sia sufficiente ad evitare ripercussioni drammatiche sul piano sociale. Valutazioni che al momento nessuno si spinge a fare.
«IPOTESI DI INTESA»
Pur chiarendo che non si tratta ancora di una certezza, nel comunicato ufficiale, si parla dagli ambienti dei lavoratori trapela una certa soddisfazione. La condizione è chiaramente che ci sia un sufficiente numero di persone che accettano l'incentivo. Quante? Non è dato a sapere al momento.
IL GRUPPO

L'intera vertenza del gruppo prevede 700 esuberi. Quattrocento quelli messi sul piatto a Longarone. Su Martignacco (Udine) la quadra è stata trovata a metà febbraio. L'intesa prevede l'applicazione della cassa integrazione straordinaria che avrà decorrenza a partire dal 1° luglio 2020, un sistema di incentivi per favorire l'esodo volontario dei lavoratori (commisurati all'età anagrafica e che potranno andare da un minimo di 8 a un massimo di 12 mensilità lorde, versoimile che l'accordo per Longarone non si discosti da questi valori) e l'impiego di un advisor per la reindustrializzazione del sito produttivo, senza alcuna preclusione di settore per il possibile acquirente.
Andrea Zambenedetti
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino