Romano Prodi Il processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea prosegue

Romano Prodi Il processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea prosegue
Romano ProdiIl processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea prosegue con colpi di scena così imprevisti che si è ormai trasformato in una tragicommedia. Cominciato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Romano Prodi
Il processo di uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea prosegue con colpi di scena così imprevisti che si è ormai trasformato in una tragicommedia. Cominciato nel giugno 2016 sta durando all'infinito non solo per una sua oggettiva complicazione ma soprattutto perché la trattativa, già di per se stessa difficile, è stata resa quasi impossibile dalle divisioni interne della politica britannica. Divisioni che hanno attraversato entrambi i partiti. Sia nel campo dei conservatori che in quello dei laburisti si è combattuto non solo fra i sostenitori della permanenza e coloro che vogliono uscire dall'Unione: i fautori della Brexit sono infatti ferocemente divisi fra coloro che premono per un'uscita dura, cioè senza condizioni, e coloro che si schierano per un'uscita morbida, cioè frutto di un'intesa fra le parti.

Si era anche arrivati ad un faticoso accordo fra il governo della Signora May e i negoziatori europei, ma esso è stato respinto per ben due volte, con larghissima maggioranza, dal Parlamento britannico. Nei giorni scorsi si è addirittura evitata una terza votazione solo perché il Presidente del Parlamento, basandosi su una legge risalente al 1604, si è opposto ad un ulteriore voto, dato che il testo presentato era troppo simile a quello bocciato in precedenza. Poiché il 29 marzo, data in cui dovrebbe (...)
Segue a pagina 27
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino