Rissa a Rialto, era una resa dei conti

Rissa a Rialto, era una resa dei conti
CRONACAVENEZIA Non c'erano soltanto veneziani e mestrini a darsela di santa ragione sabato sera poco dopo le 18 in campo Bella Vienna. Uno dei gruppi che si è sfidato a mani nude...

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CRONACA
VENEZIA Non c'erano soltanto veneziani e mestrini a darsela di santa ragione sabato sera poco dopo le 18 in campo Bella Vienna. Uno dei gruppi che si è sfidato a mani nude non distante da Rialto, era composto infatti anche da alcuni ventenni arrivati a Venezia dalla provincia di Treviso, in particolare dalla zona di Oderzo. Il motivo? Una ragazza ora fidanzata con un coetaneo trevigiano e prima fidanzata con un ragazzo veneziano, già coinvolto nel giro delle baby gang del centro storico.

Il sospetto? Che l'incontro tra le due fazioni non fosse del tutto casuale: se non proprio organizzato, quantomeno i due gruppi violenti sapevano con probabile certezza che si sarebbero potuti incrociare in uno dei campi della movida veneziana. E lì regolare i conti per il furto d'amore subito.
LE INDAGINI
È proprio l'organizzazione dell'incontro il punto focale che la polizia locale di Venezia e il suo comandante, Marco Agostini, stanno cercando di sviluppare risalendo a ritroso. Questo mentre passi avanti nelle indagini sono stati fatti già nella serata di sabato e nella mattinata di ieri. Gli agenti hanno denunciato a piede libero un ventenne veneziano residente nella zona di Sant'Elena e anche lui già noto alle forze dell'ordine sempre per fatti legati alla violenza dei gruppi di bulli cittadini. Uno dei due coinvolti che era stato portato al Pronto soccorso del Civile, invece, ha deciso di farsi dimettere con due giorni di prognosi senza essere curato.
Una dozzina, poi, i ragazzi identificati dagli agenti della municipale come protagonisti della scazzottata di sabato sera a Bella Vienna. Tra i ragazzi identificati ci sono giovani e giovanissimi -il più anziano ha 22 anni, ma ci sono anche minorenni - residenti a Venezia, a Mestre, Marghera e anche nel Trevigiano, tra questi due ragazzi di etnia sinti.
IL MOVENTE
Quello che più è balzato all'occhio agli agenti della polizia locale è la fedina penale dei ragazzi coinvolti: nonostante la giovane età la maggior parte aveva già precedenti penali legati a fatti simili, risse, aggressioni, lesioni. Ed era quello l'unico loro modo per punire un torto d'amore che c'è stato tra i due gruppi rivali quando la ragazza al centro della contesa ha deciso di interrompere il proprio rapporto sentimentale con il giovane veneziano e di iniziare a frequentarsi con un ragazzo del Trevigiano. Possibile che il gruppo veneziano avesse per questo giurato una sorta di vendetta e fosse pronto a farla pagare ai rivali, come sarebbe accaduto sabato sera.
LE TELECAMERE

Con il movente chiarito e con i primi riscontri della indagini, l'inchiesta prosegue attraverso l'analisi delle telecamere di sicurezza che potrebbero aver ripreso altri attimi della rissa in campo Bella Vienna. Scoppiata, come hanno raccontato alcuni testimoni, all'improvviso quando il campo era ancora pieno di ragazzi e i locali stavano chiudendo. E sedata sul nascere proprio dalla presenza della polizia in controlli anti-assembramenti.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino