Rimessa della barca a fuoco: rogo doloso

Rimessa della barca a fuoco: rogo doloso
Danno fuoco alla tensostruttura dov'è ricoverata l'imbarcazione di un noto imprenditore e della sua famiglia, nel cuore di Maerne. L'incendio, sulla cui matrice dolosa non v'è...

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Danno fuoco alla tensostruttura dov'è ricoverata l'imbarcazione di un noto imprenditore e della sua famiglia, nel cuore di Maerne. L'incendio, sulla cui matrice dolosa non v'è dubbio - i piromani, in due, sono stati immortalati dalle telecamere - è stato appiccato nella notte tra martedì e ieri nel cortile della villa dove abitano il cavalier Dino Musaragno e alcuni dei suoi familiari, a Maerne, vicino alla chiesa: l'uomo, oggi 82enne, insignito anche del cavalierato al merito della Repubblica, è stato un noto imprenditore edile e ha fondato un'affermata azienda vitivinicola a Pramaggiore, gestita da tempo dai figli.

Il blitz è scattato poco dopo mezzanotte e mezza, come documentato dal sistema di videosorveglianza della villa, i cui filmati sono già stati acquisiti e visionati dagli inquirenti. Le immagini mostrano due persone introdursi nella proprietà e avvicinarsi alla tensostruttura dove i Musaragno tengono un'imbarcazione a motore acquistata da pochi mesi e che stanno ristrutturando: quindi si sentono i tagli netti apportati in due punti del telone del capannone, e si vedono levarsi altrettante fiammate. Per fortuna una vicina di casa, attratta dai rumori e sportasi dalla finestra, ha scorto le fiamme e chiamato il 115: il repentino intervento dei vigili del fuoco di Mestre, che hanno spento in pochi minuti il rogo transennando e mettendo in sicurezza l'area, ha consentito di circoscrivere le fiamme e di limitare i danni in buona sostanza al telone, andato in parte liquefatto. La barca, probabile bersaglio del raid, non è stata intaccata dal fuoco, ma ha subìto i consueti danni da fumo, finendo annerita nella parte posteriore.

Dopo i pompieri, sono arrivati anche i carabinieri di Scorzè e a ruota i colleghi di Martellago, a cui i Musaragno, che non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, hanno escluso nel modo più assoluto di aver ricevuto minacce o di avere contenziosi aperti con qualcuno. Gli inquirenti sono più propensi a pensare a un atto vandalico o un dispetto, ma le indagini alla ricerca di elementi utili per risalire agli autori dell'incendio non trascurano alcuna pista, comprese quelle legate alla vita e alle attività della famiglia.
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Il Gazzettino