Rallentamento globale, Borse Ko Si arresta la locomotiva tedesca

Rallentamento globale, Borse Ko Si arresta la locomotiva tedesca
L'ANDAMENTOBERLINO I giorni del boom sono alle spalle, l'economia tedesca è in frenata anche se non si può parlare ancora di recessione: secondo dati dell'Ufficio Federale di...

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L'ANDAMENTO
BERLINO I giorni del boom sono alle spalle, l'economia tedesca è in frenata anche se non si può parlare ancora di recessione: secondo dati dell'Ufficio Federale di Statistica resi noti ieri, il Pil nel secondo trimestre di quest'anno è calato rispetto a quello precedente dello 0,1%. All'inizio dell'anno l'andamento economico aveva fatto registrare un aumento dello 0,4%. Gli esperti parlano di recessione tecnica quando il Pil cala per due trimestri consecutivi. L'andamento era atteso tanto che già mercoledì la cancelliera Angela Merkel aveva messo le mani avanti escludendo un pacchetto di misure del governo per stimolare la crescita. È una fase difficile per l'economia, «reagiremo a seconda della situazione», aveva detto al rientro dalle ferie. Per il ministro dell'Economia Peter Altmeier la leggera flessione dell'economia è un «segnale di allarme»: c'è una debolezza congiunturale ma non ancora una recessione, possiamo scongiurala adottando le «misure giuste». Anche la portavoce del governo Ulrike Demmer ha dichiarato ieri che non c'è «alcuna necessità per ulteriori misure di stabilizzazione della congiuntura, la politica fiscale del governo è già orientata in maniera espansiva». La frenata tedesca va di pari passo con i timori di un rallentamento dell'economia mondiale e di una nuova recessione.

I TIMORI

Timori che hanno fatto registrare, durante la seduta di ieri, un netto calo sulla borsa di Wall Street (Dow Jones e Nasdaq hanno perso oltre il 3%). I titoli di Stato americani e inglesi segnalano allarme per la salute dell'economia con sensibile calo dei rendimenti. Parallelamente, nell'incertezza, continua l'impennata del valore dell'oro. Solo due giorni fa l'indice Zew sulla fiducia in Germania segnava un calo ad agosto di 19 punti: - 44,1 rispetto a -24,5 a luglio, il livello più basso dal 2011. Responsabile della frenata dell'economia tedesca è il commercio estero. Le esportazioni di merci e servizi sono calate rispetto al primo trimestre più delle importazioni. Il consumo privato invece è aumentato e le aziende investono di più. Dopo il forte aumento all'inizio dell'anno, gli investimenti nel settore edilizio sono tuttavia calati durante l'inverno relativamente mite. A sostenere l'economia è stata l'euforia nei consumi dei tedeschi alla luce della bassa disoccupazione e dei bassi tassi di interesse che non invogliano al risparmio. L'industria tedesca ha risentito del raffreddamento dell'economia mondiale, dei pericoli della guerra dei dazi fra Usa e Cina, e delle incertezze legate alla Brexit. In aggiunta ha pesato il fattore del cambio strutturale nell'industria automobilistica dovuto all'elettromobilità. L'auspicata ripresa della congiuntura per il terzo trimestre è secondo gli esperti alla luce dei dati economici a rischio. Le prospettive di una rapida ripresa dell'economia e in particolare dell'industria nella seconda metà dell'anno sono sensibilmente calate. Il governo tedesco ha di recente stimato per il 2019 una crescita dello 0,5% contro l'1,5% nel 2018. Malgrado la battuta d'arresto della Germania, il Pil nell'eurozona è invece leggermente cresciuto: nel secondo trimestre è aumentato rispetto al trimestre precedente dello 0,2%, secondo dati di Eurostat. Nello stresso periodo, la crescita economica nei 19 paesi che hanno adottato euro è stata dell'1,1%.
Flaminia Bussotti
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Il Gazzettino