QUINTO - Roberto e Martina: lui allena lei. Da una vita. Sin da quando la neocampionessa

QUINTO - Roberto e Martina: lui allena lei. Da una vita. Sin da quando la neocampionessa
QUINTO - Roberto e Martina: lui allena lei. Da una vita. Sin da quando la neocampionessa italiana di salto in lungo era una...

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QUINTO - Roberto e Martina: lui allena lei. Da una vita.

Sin da quando la neocampionessa italiana di salto in lungo era una delle tante ragazzine che frequentava gli allenamenti dell'Atletica Mastella Quinto. Martina Lorenzetto era già veloce e coordinata: una lunghista nata. Bisognava solo assecondarne il talento e rispettare i tempi della crescita. Roberto Vanin, uno dei tecnici trevigiani più saggi e preparati, non ha avuto fretta. Il primo risultato sopra i 6 metri è arrivato solo nel 2014, quando Martina aveva già 22 anni. Tardi, per un'atleta del suo talento. Ma a quel punto la sua carriera ha preso il volo. A fine giugno, a Caprino Veronese, un primo squillo: 6.39. La misura a cui Roberto e Martina puntavano per gli Assoluti di Torino.
Qualcuno magari avrà pensato ad un errore di preparazione. Invece no: la prestazione che la ventitreenne di Santa Cristina, in forza al Cus Pisa Atletica Cascina, aveva in serbo per i campionati italiani, era un'altra: quel 6.49, miglior risultato trevigiano di sempre, un centimetro oltre Laura Gatto, che sabato le ha regalato il primo titolo italiano assoluto della carriera.
Nessuno meglio di Vanin può spiegare il salto di qualità della Lorenzetto. «È il primo anno che riusciamo ad allenarsi con continuità. Nel frattempo, Martina è molto maturata: in questi mesi ci ha messo una determinazione feroce. Non ha perso un allenamento e se l'ha fatto, è andata al campo anche di domenica per recuperare».
Quella di Torino non è stata una gara perfetta. «Martina - continua Vanin - è scesa in pedana con troppa pressione. Forse è stata condizionata da un problema muscolare avvertito in settimana. Solo dal terzo salto, la sua gara ha preso un'altra piega. Poi è arrivato il 6.49. Un gran risultato.

Anche se, secondo me, lei vale già di più. Ora dobbiamo iniziare a pensare in grande». «È andata meglio di quanto mi aspettassi - aggiunge Martina, che, quando non salta, è impegnata come studentessa all'istituto salesiano di Scienze della Formazione di Mestre -. Adesso sogno la Nazionale: gli Europei del prossimo anno sono un obiettivo alla portata». L'accoppiata Lorenzetto-Vanin da quest'anno si è allargata. «Lavoro anche con un tecnico specializzato in pesistica, Emanuele Serafin (l'allenatore dei giavellottisti Fent e Fraresso, ndr), e con una psicologa dello Sport, Manuela Galiazzo». Il gruppo, evidentemente, aiuta a saltare più lontano. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino