Preside in carcere, la Serracchiani scrive a Mattarella

Preside in carcere, la Serracchiani scrive a Mattarella
UDINE - A Natale fuori dal carcere «per far sentire Livio meno solo in questo giorno speciale». L'idea è venuta ad alcuni colleghi del preside finito dietro le sbarre dopo la...

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UDINE - A Natale fuori dal carcere «per far sentire Livio meno solo in questo giorno speciale». L'idea è venuta ad alcuni colleghi del preside finito dietro le sbarre dopo la condanna definitiva per la vicenda del crollo del convitto de L'Aquila. «Oggi con alcuni colleghi - racconta Luca Gervasutti dell'Anp - stavamo pensando di organizzare un piccolo "sit in" davanti al carcere di via Spalato per far sentire meno solo Livio nel giorno di Natale. Stiamo valutando anche questa possibilità».

Ma per Livio Bearzi si muove anche la presidente della Regione Debora Serracchiani, che ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica. Nella missiva viene richiesto un intervento di Mattarella perché la pena sia condonata e sia annullata l'interdizione ai pubblici uffici «con l'auspicio di una celere revisione della normativa vigente». Che, secondo Serracchiani, ha comportato «delle conseguenze eccessive» per Bearzi. Ritengo, infatti, ci sia attualmente un forte divario tra le responsabilità che stanno in capo ai presidi e l'effettiva praticabilità degli adempimenti», dice Serracchiani, che ha ricordato le «numerose manifestazioni di solidarietà» arrivate dal mondo scolastico, sindacale e politico per il preside, il primo a finire in carcere per gli effetti del Testo unico 81/2008 sulla sicurezza.
C.D.M.
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Il Gazzettino