Pozza: «Meglio avere la certificazione che dover affrontare altre chiusure»

Pozza: «Meglio avere la certificazione che dover affrontare altre chiusure»
LA POSIZIONETREVISO «Si preferisce ricadere in un nuovo lockdown o tornare in zona gialla, oppure adottare una soluzione che possa garantire sicurezza? Personalmente preferisco...

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LA POSIZIONE
TREVISO «Si preferisce ricadere in un nuovo lockdown o tornare in zona gialla, oppure adottare una soluzione che possa garantire sicurezza? Personalmente preferisco la seconda». Mario Pozza, presidente della Camera di commercio di Treviso e Belluno e di Unioncamere Veneto, appena riconfermato vicepresidente nazionale dell'unione delle Camere di commercio italiane, è favorevole alla introduzione del green pass nei luoghi pubblici.

«Meglio fare un sacrificio mostrando il certificato o dover tornare a chiudersi in casa? Meglio poter andare a bere un caffé nella tazzina al bar o doverlo bere in un bicchierino di carta da asporto? Meglio che te lo serva al tavolo il cameriere o che quel cameriere debba di nuovo rimanere a casa in cassa integrazione? Andrà ovviamente regolamentato e serviranno tutte le dovute garanzie, ma piuttosto di dover ricadere in ulteriori restrizioni, meglio adattarsi ad uno strumento di verifica».
Sarebbe d'accordo per adottarlo anche nelle aziende?
«E' anche una questione di sicurezza sanitaria nei luoghi di lavoro: permetterebbe di lavorare in serenità. Altrimenti ci sarebbe sempre il rischio che il collega, non vaccinato, involontariamente mi contagi e poi io, a mia volta, magari diffonda il virus portandolo a casa, in famiglia».
C'è chi vede rischi per la privacy.
«Inutile alzare barricate di questo tipo. Questa nuova variante è preoccupante e molto contagiosa: ripartiti dopo un anno e mezzo, non possiamo permetterci che reparti o aziende debbano fermarsi a causa di nuovi focolai. Gli aiuti dello Stato, della Regione, anche del sistema camerale non possono continuare all'infinito. Con il Recovery Plan arriveranno risorse ingenti, ma solo una minima parte è a fondo perduto, per il resto si tratta di prestiti che dovranno essere restituiti. Non possiamo aumentare ancora il debito».
Teme che la recrudescenza dei contagi possa influire sulla ripresa?
«Sulla ripresa turistica sta già influendo: gli operatori, soprattutto dalle spiagge, segnalano già le prime disdette. C'è paura del contagio comprensibilmente la gente non si muove. Ma se a causa dell'incertezza, torna a diminuire la socialità, quindi le persone riducono acquisti e consumi, il conto alla fine lo paga tutta l'economia».
E' stato nominato vicepresidente di Unioncamere nazionale. Quali istanze porterà dal territorio?
«Siamo in una fase con molte opportunità legate al Pnrr, ma anche molto delicata. La nostra è un'economia evoluta e perciò ha bisogno di strumenti evoluti. Penso alla viabilità: dal nodo tra Portogruaro e San Donà allo sbocco a Nord mancante, ai problemi al Brennero e poi l'alta velocità tra Padova e Bologna. Ma anche alla digitalizzazione: ci sono ancora molte zone non servite dalla banda larga».

Mattia Zanardo
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Il Gazzettino