Poste, si aprono tre fronti

Poste, si aprono tre fronti
La provincia unita nel sostenere la propria identità chiamando a raccolta tutte le componenti sociali. Il primo banco di prova sarà la battaglia contro la chiusura da parte di...

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La provincia unita nel sostenere la propria identità chiamando a raccolta tutte le componenti sociali. Il primo banco di prova sarà la battaglia contro la chiusura da parte di Poste Italiane di 4 uffici postali e la riduzione delle aperture di altri due. Una battaglia aperta su tre fronti: alla lettera sottoscritta dai Comuni indirizzata alla direzione nazionale dell'azienda e al premier Renzi, si unisce l'iniziativa dei sindacati nei confronti dell'azienda, oltre al confronto già avviato dall'Anci Fvg in cordata con la Regione. Ma non bastano le iniziative dei Comuni e dei cittadini. A chiamare a raccolta imprese, artigiani, commercianti che fruiscono dei servizi postali, e tutte le associazioni di categoria «che non devono rimanere silenti» è stato ieri Claudio Pedrotti, sindaco di Pordenone e presidente della Provincia, durante l'incontro organizzato dalla Cisl in Municipio a Pordenone. Appuntamento a cui hanno partecipato i delegati dei sei Comuni (oltre al capoluogo, Maniago, Sesto al Reghena, Sequals, Vito d'Asio, Castelnovo) successivo al vertice in Prefettura di mercoledì. «Dobbiamo portare avanti iniziative congiunte, unitarie che dimostrino che siamo una squadra compatta» secondo i rappresentanti dei Comuni. Non a caso ieri Pedrotti ha nuovamente incontrato il vice prefetto Alessandra Vinciguerra per formalizzare la lettera da inviare a Roma. A questa si aggiunge l'iniziativa sindacale di Cgil, Cisl e Uil nel cercare il dialogo con la direzione provinciale di Poste. Con la consapevolezza che a fare la voce grossa deve essere la Regione, come ha sottolineato Mario Pezzetta presidente dell'Anci Fvg: «Siamo in attesa che la direzione regionale di Poste ci comunichi la data del tavolo di confronto preventivo».

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Il Gazzettino