Polo produttivo a ridosso dell'A 13

Polo produttivo a ridosso dell'A 13
«Vogliamo sapere come verrà investita la liquidità che arriverà dalla quotazione in Borsa del 30 per cento delle azioni. In Italia o all'estero?». ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Vogliamo sapere come verrà investita la liquidità che arriverà dalla quotazione in Borsa del 30 per cento delle azioni. In Italia o all'estero?».

Così Opellio Bolognesi, della Uilm (metalmeccanici) di Padova e Rovigo, commenta la notizia dell'accordo tra la Sit, che a Rovigo gestisce gli stabilimenti ex Imer ed ex Gasco per un totale di circa 400 dipendenti, per l'integrazione con Indstars 2 che porterà così il nuovo gruppo ad essere quotato in Borsa.
«Si tratta della seconda realtà metalmeccanica dopo la Tmb spiega il sindacalista , perchè raccoglie i marchi dell'ex Imer e dell'ex Gasco. Sono due aziende che sorgono vicino al casello autostradale di Rovigo e che producono valvole per impianti a gas e contatori a firma Metersit. Sit 1 e Sit 2 danno lavoro oggi a oltre 400 dipendenti: 180 a tempo indeterminato dell'ex Imer, 200 dell'ex Gasco più altri 40 dell'indotto di altre aziende. Capiamo bene, dunque, quanto importante sia la faccenda».
Alla notizia di questa fusione in vista dell'approdo in Borsa i lavoratori si sono messi in preallarme: «Il titolare Federico De Stefani anni fa ha rilevato la parte delle sorelle e l'azienda Sit è sua al 99 per cento circa - spiega Bolognesi - Ora la domanda che abbiamo fatto ai vertici dell'azienda è stata quella di conoscere il motivo di questa operazione. Perchè Sit decide di mettere il 30 per cento delle azioni in Borsa? Ci è stato risposto che questa manovra servirà ad avere più liquidità». E questo ha fatto drizzare le orecchie ai sindacalisti, come spiega Bolognesi: «Benissimo, ma questa liquidità a cosa serve? Perchè i soldi svincolati possono servire o per coprire i debiti oppure per fare investimenti. Ci è stato risposto che si faranno degli investimenti, ma non sono scesi più nel dettaglio».

Bolognesi ricorda che una volta queste aziende contavano più di 230 dipendenti ciascuna, quindi il numero dei lavoratori è calato, a fronte di una delocalizzazione in Romania, dove sono stati creati 500 posti di lavoro. Sorge dunque spontanea la domanda: dove verranno investiti questi soldi? In Italia o all'estero? Per questo stiamo organizzando un'assemblea dei lavoratori, contando che solo lunedì (domani, ndr) verranno avvisate della novità le Rsu, molto dopo l'uscita ufficiale sui giornali».
© riproduzione riservata
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino