IL QUADROUDINE La povertà è più diffusa nei piccoli centri, ma più grave in città. Stando al Rapporto Povertà Caritas 2017, frutto della collaborazione tra le quattro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
UDINE La povertà è più diffusa nei piccoli centri, ma più grave in città. Stando al Rapporto Povertà Caritas 2017, frutto della collaborazione tra le quattro Caritas diocesane (di Concordia-Pordenone, Gorizia, Udine e Trieste) e la Regione Fvg, infatti, per quanto la povertà e i processi di impoverimento siano simili, in città c'è una concentrazione maggiore di persone in grave emarginazione e povertà assoluta.
I NUMERI
I dati, presentati ieri, si basano su un campione di 500 utenti dei centri di ascolto delle città capoluogo e 487 di quelli extraurbani: nel primo, si registra il 27,4% di persone senza reddito, nel secondo solo il 14,8%; reddito insufficiente, invece, nel 34,2% del campione urbano e nel 66,3% di quello extraurbano: i problemi economici sono quindi maggiori nei paesi, ma è nelle città che la povertà è più intensa, «perché si legge nel report -, le città più grandi attirano chi è scivolato nella grave esclusione sociale, sia perché garantiscono un maggior anonimato, sia perché vi è più facile trovare ripari di fortuna e usufruire di servizi a bassa soglia, come le mense e i dormitori». I numeri che ritraggono il volto della povertà in Friuli Venezia Giulia sono stati illustrati ieri nella sede della Regione a Udine, in occasione di una serie di incontri organizzati dalla Chiesa friulana e che preludono alla 1° Giornata mondiale dei poveri istituita da Papa Francesco per il 19 novembre.
SOSTEGNO
Sempre ieri, è stata presentata anche una ricerca sulle persone che hanno beneficiato della misura attiva di sostegno al reddito, istituita dalla Regione: dal 2015, secondo i numeri dell'assessore regionale Maria Sandra Telesca, i nuclei beneficiari sono stati 18.800 (51mila persone), pari al 4,2% della popolazione, di cui 15.800 solo nel 2016 (43.022 persone tra cui 14.320 minori); a beneficiarne sono soprattutto gli italiani; i disoccupati rappresentano il 44,6% dei beneficiari, gli occupati il 34,6%, le casalinghe il 9,1% l'8,2% pensionati. Per quanto riguarda gli utenti dei servizi sociali dei Comuni, in questa legislatura sono passati da 52mila a 63mila. L'incremento nel 2016 è stato del 5,8%. Dal 2013 al 2017, i fondi per il settore sociale sono cresciuti ed è aumentato l'impegno volto al contrasto della povertà e all'inclusione socio-lavorativa: si è passati dai 13,4 milioni del 2013 agli oltre 76 nel biennio 2016 e 2017.
CARITAS
Per quanto riguarda i numeri presentati dalle Caritas regionali, stando all'Istat la povertà relativa in regione riguarda circa 58.355 famiglie, pari a 160mila individui (con un'incidenza del 10,4%, senza però considerare l'errore campionario). I centri di ascolto del Fvg (diocesani, foraniali e parrocchiali) nel 2016 hanno preso in carico 5.089 utenti, la maggioranza maschi (52%) e stranieri (soprattutto per quanto riguarda Udine e Pordenone dove superano il 70%, mentre, a Trieste e Gorizia, italiani e non hanno percentuali uguali). I 4 Centri diocesani registrano un calo di utenti rispetto al 2015: meno 111 accessi e, in particolare, meno 341 uomini stranieri; la maggior parte degli utenti, il 53,6%, ha minori a carico (di cui 37,35% in coppia e 16,25 un genitore), il 30,2% invece vive solo: Udine e Pordenone mostrano, però, una percentuale più alta di coppie con figli (rispettivamente il 38,8% e il 42,6%). Per quanto riguarda le fasce di età, la più colpita è quella tra i 41 e i 50 anni (25,5%), seguita dalla fascia 31-40 (22,7%), 51-60% (21%), da un 14,4% di utenti tra i 18 e i 30 anni e dall'11,7% di 61-70enni: più dell'83% dell'utenza è quindi in età lavorativa; anche in questo caso, Udine e Pordenone presentano delle disomogeneità con utenti mediamente più giovani, dovuti alla maggior presenza di stranieri.
Alessia Pilotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino