Piove ed è piovuto. I temporali, anche violenti, di inizio agosto e del fine

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Piove ed è piovuto. I temporali, anche violenti, di inizio agosto e del fine settimana scorso hanno portato acqua abbondante sul Bellunese. Bene per l'orto. Ma non altrettanto per i corsi d'acqua che sembrano non essersi neppure accorti della pioggia. Per il Piave e i suoi affluenti la siccità dei mesi scorsi e il gran caldo dell'estate hanno prodotto un effetto sauna a dir poco dimagrante. E la sete non può che essere grande. Il Piave è in magra: lo dice uno sguardo anche solo fugace al fiume sacro alla patria. Chi passa sul Ponte della Vittoria o sul Bailey (a Belluno) si rende subito conto che l'acqua è poca. Ma l'ufficialità arriva dall'Arpav. Il bollettino della risorsa idrica aggiornato al 15 agosto non lascia spazio a dubbi. «Nella prima metà del mese i deflussi nelle sezioni montane a regime idrologico naturale sono stati ancora influenzati dalla distribuzione e intensità degli eventi pluviometrici - si legge nel documento Arpav -. Sulle sezioni montane del Piave i dati strumentali delle stazioni idrometriche, integrati con le più recenti misure di portata in alveo, evidenziano per il giorno 15 agosto deflussi sicuramente inferiori alla norma sul Cordevole (-38% a Saviner, -23% sul piccolo bacino alpino di La Vizza-Arabba), sul Fiorentina (-45%) e sull'alto Piave (-34% a Ponte della Lasta). Deflussi probabilmente inferiori alla norma anche sul Boite, come risulterebbe dalle ultime misure in alveo tendenti ad evidenziare una possibile sovrastima delle scale di portata e dei dati strumentali. Sono ipotizzabili scarti rispetto alla media storica di -30\-20%». Oltre al Piave, soffre la sete anche la Sonna, a Feltre. Per il torrente «non sono disponibili dati attendibili a causa della anomala proliferazione di vegetazione acquatica - dice l'Arpav -. Da una misura in alveo effettuata il 9 agosto si può ipotizzare una portata circa la metà rispetto alla media del periodo». LA SICCITÀ La causa della sete di Piave & co è tutta da ricercare nell'assenza di pioggia dei mesi scorsi. Nei dieci mesi tra ottobre e luglio, difatti, sono caduti sul Veneto mediamente 705 millimetri di precipitazioni; la media del periodo 1994-2016 è di 919 millimetri. Tradotto, significa che gli apporti del periodo risultano inferiori alla media del 23%, pari a un deficit di 214 millimetri di pioggia. La scarsità di precipitazioni è confermata dal bollettino Arpav al 15 agosto. Perché risultano caduti complessivamente 42,5 millimetri d'acqua sul bacino idrografico del Piave, contro una media dell'intero mese (calcolata sul periodo 1994-2016) di 144,4 millimetri.

Damiano Tormen
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Il Gazzettino