Piazza Risorgimento, l'attacco di Salvador: solo slogan

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PIAZZA RISORGIMENTO

PORDENONE «Le parole di alcuni commerciati di piazza Risorgimento sono le più adeguate per qualificare le azioni dell'amministrazione Ciriani: mancanza di visione e, aggiungiamo, spreco di denaro pubblico per iniziative che non hanno portato a neppure un risultato, in piazza Risorgimento come in tutta la città». A puntare il dito è il capogruppo della civica Pordenone 1291, marco Salvador. «La maggioranza non solo non è stata in grado di risollevare le sorti del borgo ma ne ha peggiorato l'immagine definendo la piazza degradata fin dalla campagna elettorale Ciriani e Cristina Amirante non sono stati in grado di comprendere le difficoltà economiche e sociali di cui tutta la città soffre concentrandosi ideologicamente su Piazza Risorgimento solo per la presenza di stranieri. Hanno riempito Pordenone di iniziative costose che non hanno portato a nulla quando in realtà la città continua a svuotarsi di attività e di giovani con il conseguente invecchiamento e riduzione della popolazione. Basti pensare con la enorme cifra di 400mila euro spesi per i festeggiamenti di Natale a quante giovani coppie si sarebbe potuto dare un forte contributo di affitto, come proposto da Pordenone 1291 attraverso un bando, per venire ad abitare in centro città. Sulla mobilità inoltre hanno un'idea di città di 30 anni fa asservita totalmente alle auto e piazza Risorgimento ne è un emblema perché in buona sostanza risulta essere una rotonda intorno alla quale corrono le auto, ed è evidente a tutti che in una rotonda non ci andrebbe a vivere nessuno». Infine le conclusioni. «Inoltre l'amministrazione invece di demonizzare la presenza di commercianti e famiglie straniere avrebbe dovuto lavorare fin da subito per trasformarla in opportunità instaurando con essi un dialogo e coinvolgendoli per farli diventare protagonisti assieme agli italiani del rilancio della piazza ma la politica demagogica e imbottita di slogan del sindaco è lontanissima da questo tipo di sforzi e i risultati fallimentari sono davanti agli occhi di tutti».

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Il Gazzettino