Piano dei trasporti, appello per sistemare i viadotti

Piano dei trasporti, appello per sistemare i viadotti
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IL DIBATTITO
VENEZIA È previsto per martedì prossimo il voto del consiglio regionale del Veneto sul nuovo Piano dei trasporti. Ieri è stata conclusa la discussione generale e sono stati esaminati gli emendamenti depositati.

Bocciato l'emendamento con cui Piero Ruzzante (Veneto che Vogliamo) chiedeva «un coordinamento interregionale per definire regole omogenee in materia di trasporto pubblico locale»; come esempio il consigliere aveva citato le differenti regole sul distanziamento sociale nei treni adottate dalla Regione Veneto e dalla confinante Lombardia. Via libera, invece, a un emendamento dello stesso Ruzzante, appoggiato da Massimo Giorgetti (FdI), per tradurre in italiano i termini stranieri utilizzati nel Piano. Il capogruppo del Pd Stefano Fracasso ha voluto riprendere il tema dell'Sfmr, il Sistema ferroviario metropolitano regionale per aumentare la frequenza dei treni (ogni 15 minuti) e la velocità del traffico ferroviario: «L'area centrale veneta, che interessa i comuni di Verona, Vicenza, Padova, Mestre-Venezia e Treviso, con uno sviluppo di 120/130 chilometri circa da un capo all'altro, deve disporre dell'Sfmr, possibilmente integrato con il trasporto su gomma». Ma la proposta, sottoscritta anche da Orietta Salemi (CpV), non è passata. Il vicepresidente del consiglio Bruno Pigozzo (Pd) ha chiesto investimenti per la messa in sicurezza dei viadotti, con priorità a quello sulla A-27 Venezia/Belluno. Ma Pigozzo ha anche contestato l'impostazione scelta dalla maggioranza di centrodestra: «Ci preoccupa che il consiglio regionale, limitandosi ad indicare le strategie del Piano senza entrare nel merito delle diverse azioni, abbia abdicato al suo ruolo di indirizzo».
LA REPLICA

«Alcuni interventi hanno descritto il nostro Piano regionale dei trasporti come inadeguato e tra i peggiori d'Italia - ha detto l'assessore Elisa De Berti -: in realtà, noi utilizziamo bene le poche risorse che abbiamo, senza sprechi. D'altra parte, non applichiamo l'addizionale Irpef, come invece fanno altre regioni. E l'Università La Sapienza di Roma ha indicato proprio il Veneto come esempio virtuoso. È sempre possibile fare meglio, ma il nostro sistema di trasporto pubblico locale è efficiente. E sarà l'Alta Velocità, liberando la linea storica Milano-Venezia, a permettere di implementare l'offerta dei treni».
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Il Gazzettino