Pestato in strada per un cellulare

Pestato in strada per un cellulare
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TREVISO - «In due mi hanno perso a pugni in faccia, mentre un terzo faceva da palo. Non so cosa volessero da me, forse il cellulare. Non so proprio. L'unica cosa che so con certezza è che se non fosse passata l'auto della polizia poteva finire molto peggio».

È il racconto di Alessandro B., trevigiano di 20 anni aggredito lungo il Put di fronte a Porta Manzoni domenica sera mentre rientrava a casa in sella alla sua bici. «Dall'accento penso siano dell'Est, forse albanesi. Avevo le cuffiette del cellulare non riuscivo a capire le urla di questo ragazzo, piccolo di statura, che dalla strada sembrava mi stesse chiedendo aiuto, così mi sono fermato e gli ho chiesto di cosa avesse bisogno. In quel momento dal niente sono sbucati altri due suoi amici che hanno iniziato a pestarmi. Io, per come potevo, ho cercato di difendermi. Per fortuna da viale Cairoli è passata una volante e loro, alla vista del lampeggiante, si sono spaventati e sono fuggiti». Alessandro, fisico tutt'altro che mingherlino, pesto e sanguinante ha finito la serata al pronto soccorso accompagnato dal padre. «Mi hanno diagnosticato sei giorni di prognosi, con una tumefazione all'orecchio, una contusione al mento e allo zigomo destro. Tutto sommato, è andata bene, poteva finire molto peggio».
Anna Maria Parisi

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Il Gazzettino