Pesanti articoli on line ma la querela decade

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A PROCESSO
BELLUNO Che qualche problema con il proprio datore di lavoro ci fosse, per Valter De Biasio, forse era nell'aria. Ma la pubblicazione in internet di varie considerazioni a sua firma, nei confronti di Enel Produzione, rese il tutto nero su bianco. Un atteggiamento che non fu accolto di buon grado dalla spa dell'energia che infatti lo denunciò per diffamazione. Ma ieri, per una ragione legata più alla forma che alla sostanza, il giudice Antonella Coniglio ha dichiarato per il procedimento il non doversi procedere perché il reato è estinto per mancanza di una valida querela.

LA CONTESTAZIONE
Risale al 19 febbraio 2013 la denuncia per diffamazione presentata a Roma da Fabrizio Mannaioli, procuratore di Enel Produzione, nei confronti di De Biasio. «Su un sito web - ha spiegato ieri in aula il manager - De Biasio aveva pubblicato una serie di suoi interventi per noi altamente diffamatori, in cui egli sosteneva che Enel discriminava e mobbizzava i dipendenti, inoltre truffandoli in termini di diritti e di stipendi. Alcuni temi cari erano come vessare un operaio malato in Enel o come raggirare i dipendenti Enel». Va detto che Enel licenziò De Biasio, guardiano delle dighe, proprio nel 2013 per assenteismo ingiustificato: «Rimase a casa 44 giorni consecutivi - ha spiegato Mannaioli - senza spiegazione nonostante le nostre ripetute richieste».
LA DIFESA
Se il pm Maria Luisa Pesco ha chiesto la condanna a sei mesi, l'avvocato difensore Daniele Tormen ha puntato l'attenzione sul ruolo rivestito proprio dal teste Mannaioli, facendo emergere la procura della società per questioni strettamente legate al mondo del lavoro e non penali. «Ciò che è richiesto - ha sottolineato - non è l'elenco dei reati, bensì il reale potere di denunciare un dipendente. In realtà la sua procura non lo prevedeva. Chiedo quindi il non doversi procedere per mancanza della condizione di procedibilità». Istanza accolta dal giudice Coniglio.
R.G.
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Il Gazzettino