Per don Bruno Bevilacqua l'edizione numero 71 del festival della canzone italiana

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Per don Bruno Bevilacqua l'edizione numero 71 del festival della canzone italiana a Sanremo ha lasciato un segno d'indignazione per i contenuti definiti blasfemi proposti da...

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Per don Bruno Bevilacqua l'edizione numero 71 del festival della canzone italiana a Sanremo ha lasciato un segno d'indignazione per i contenuti definiti blasfemi proposti da alcuni protagonisti. Per il parroco di San Marco di Camposampiero, 74 anni, da 29 alla guida della comunità locale, mai la kermesse della città dei fiori era scesa così in basso su valori, comportamenti e linguaggi trasmessi in mondovisione. Per Don Bruno le performance artistiche di Achille Lauro e di Fiorello, che ha indossato una corona di spine, in tempo di quaresima, dissacrando la figura di Gesù Cristo, sono intollerabili e inaccettabili perché offendono Dio e i cristiani. Don Bevilacqua ieri sera ha organizzato in chiesa un'adorazione riparatrice di un'ora per le nefandezze viste e riviste sui social da parte della coppia che si è esibita sul palcoscenico dell'Ariston. Anche sulla pagina facebook degli amici di san Marco ha risposto piccatamente a chi voleva minimizzare l'accaduto. Il sacerdote parla di uno spettacolo andato in onda come di una raffigurazione blasfema, una sorta di messa messianica dove la religione è fortemente messa in dubbio e alterata dagli attori in scena, perlopiù pagati con i soldi del canone Rai. (lu.mar.)

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Il Gazzettino