Onoranze, impugnati i licenziamenti

Onoranze, impugnati i licenziamenti
SOCIETÀROVIGO I sindacati annunciano una battaglia legale per difendere i quattro operai di Onoranze funebri licenziati dopo che l'azienda pubblica è stata ceduta al privato....

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SOCIETÀ
ROVIGO I sindacati annunciano una battaglia legale per difendere i quattro operai di Onoranze funebri licenziati dopo che l'azienda pubblica è stata ceduta al privato. «Quattro famiglie sono rimaste senza un reddito - spiega Davide Benazzo, segretario Fp Cgil - l'attuale proprietario ha licenziato quattro operai che lavoravano da anni all'interno dell'azienda pubblica, xcon uno stipendio di circa 1.200 euro al mese assunti a tempo indeterminato tramite concorso pubblico. Il tutto perché l'amministrazione ha ceduto un'azienda senza pretendere rassicurazioni sul futuro del personale».

L'AZIENDA
Onoranze funebri, che vedeva per il 90% socio Asm (al 100% del Comune) e per il 10% il privato, era stata creata nel 1998 con scopo principalmente sociale, ossia fornire alle famiglie un servizio funebre a prezzi convenienti. Nei primi anni di attività l'azienda si era impegnata a tenere bassi i prezzi dei funerali proprio per venire incontro a coloro che avevano difficoltà economiche. «Non era un'azienda che aveva lo scopo di realizzare utili e permettere al Comune di guadagnare - spiegano i sindacati - lo scopo di Onoranze era proprio quello di fornire un servizio ai cittadini in un momento delicato come la perdita di un proprio caro».
SCOPO SOCIALE
Dodici i dipendenti per un totale di circa 350 funerali l'anno. Obiettivo chiudere il bilancio alla pari, senza perdite, ma anche dare lavoro a 12 persone e fornire un servizio a prezzi contenuti. Soprattutto i primi anni, Asm dava pure la possibilità di pagare a rate i funerali, in certi casi attendendo anche mesi prima di riscuotere il pagamento pendente con la famiglia del defunto. Soprattutto negli anni 90, in particolare quando venivano a mancare improvvisamente persone anziane, i famigliari in vita spesso non disponevano di liquidità immediata, in quanto spesso investivano i risparmi vincolandoli diversi mesi o anni. L'azienda pubblica attendeva dunque anche un anno prima di essere pagata per il servizio prestato.
I CONTI
Con il passare del tempo il privato ha iniziato a essere più concorrenziale e l'azienda, seppur ben radicata nel territorio, ha dato i primi segni meno. Nel 2015 Onoranze funebri ha chiuso il bilancio con una perdita di 60mila euro. A riportare in positivo i bilanci l'amministratore unico Laura Drago. Quest'ultima aveva ridimensionato il personale, una figura amministrativa era stata riassorbita all'interno del gruppo, e aveva provveduto a eliminare tutti i rimborsi spese. Un gioco di squadra che aveva visto chiudere Onoranze funebri nel 2016 con un utile di 30mila euro e una previsione in attivo pure nel 2017.
LA CESSIONE

Questo non è bastato per convincere il Comune a non cedere la partecipata ai privati, secondo la razionalizzazione delle partecipate indicata dalla Legge Madia. Ad acquisirla, a un prezzo di 460mila euro da versare in 60 rate mensili, il socio di minoranza Lorandi, con sede in provincia di Brescia, un colosso nella realizzazione di casse funebri con 140 dipendenti all'attivo. «Il nuovo proprietario ci aveva assicurato che avrebbe intrapreso la strada dei contratti di solidarietà - chiude la Cgil - invece, appena i contratti da pubblici sono diventati privati, senza avvertirci ha licenziato quattro persone che con quello stipendio ci vivevano».
Roberta Merlin
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Il Gazzettino