OMICIDIO UDINE Aveva solo 18 anni, compiuti appena due mesi fa, a fine maggio,

OMICIDIO UDINE Aveva solo 18 anni, compiuti appena due mesi fa, a fine maggio,
OMICIDIOUDINE Aveva solo 18 anni, compiuti appena due mesi fa, a fine maggio, il giovane accoltellato a morte nel primo pomeriggio di ieri in un'area verde nel quartiere di San...

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OMICIDIO
UDINE Aveva solo 18 anni, compiuti appena due mesi fa, a fine maggio, il giovane accoltellato a morte nel primo pomeriggio di ieri in un'area verde nel quartiere di San Domenico a Udine, da un ragazzo ancora minorenne, a seguito di una lite scoppiata per futili motivi.

LA VITTIMA
La vittima, un ragazzo di origini albanesi arrivato in Italia quando era ancora minorenne, si trovava nell'area verde che sorge in fondo a Via Derna alle spalle della Chiesa, tra la Comunità per disabili Piergiorgio e la scuola primaria San Domenico. Il giovane, che dopo un periodo trascorso in una comunità per minori stranieri non accompagnati abitava adesso in provincia di Udine, si trovava in compagnia del fratello gemello e di altri amici. Sul posto, area di ritrovo di ragazzi della zona, c'erano anche altri giovani. Erano circa le 15.30 quando sul posto è arrivato il suo aggressore, 17 anni e mezzo, anche lui di origini albanesi, minore straniero non accompagnato, attualmente ospite nella vicina struttura di accoglienza Casa dell'Immacolata don De Roja. I due si conoscevano.
I PRECEDENTI
Nei giorni precedenti avevano avuto qualche screzio per futili motivi ancora in corso di accertamento da parte della Polizia. Proprio il giorno prima, sempre nella stessa zona, avevano avuto una discussione verbale. Gli amici, dell'uno e dell'altro, ne erano a conoscenza e per questo hanno tentato di tenerli separati. Ma all'improvviso il minore, che sapeva che proprio in quel parco avrebbe potuto incontrare il rivale, avrebbe estratto un coltello che aveva portato con sé. E con la lama in pugno si sarebbe scagliato contro l'altro ragazzo. Quest'ultimo avrebbe avuto appena il tempo di rompere una bottiglia che teneva in mano per tentare di difendersi con uno dei cocci. Il minore gli era già addosso e lo ha raggiunto con un unico fendente al torace, per poi allontanarsi dal luogo teatro del delitto. La vittima ha iniziato a perdere subito molto sangue. Soccorso dai sanitari del 118, è stato trasferito d'urgenza in ospedale. Al Santa Maria della Misericordia è arrivato in condizioni disperate. I medici lo hanno portato in sala operatoria nel tentativo di salvargli la vita, ma è stato tutto inutile. Il giovane è morto poco dopo il suo ingresso in ospedale.
LA POLIZIA

Nel parco è intervenuta la Polizia, con personale della Squadra Volante, diretta dal Commissario capo Francesco Leo, della Mobile, diretta dal Vice Questore Massimiliano Ortolan e della Polizia Scientifica che, transennata l'area verde teatro dell'omicidio, ha iniziato a effettuare i rilievi. Per terra c'erano dei teli bianchi con cui i primi soccorritori hanno tentato di tamponare la ferita del giovane e alcuni cocci. Il coltello, un coltello da cucina usato per l'aggressione è stato trovato poco distante. La lama, appena più lunga di quella dei coltelli normalmente utilizzati per i pasti, era caduta a terra nei pressi di un tavolino con le panchine di legno in cui la gente che frequenta il parco può sedersi a riposare. Il manico era stato gettato nel cestino. L'aggressore è stato rintracciato in ospedale. Tornato nella struttura di accoglienza con una leggera ferita alla spalla, procuratagli dalla vittima in un estremo tentativo di difesa, aveva spiegato agli operatori di essersi fatto male ed era stato accompagnato in pronto soccorso. Dimesso nel giro di poche ore, il ragazzino è stato portato in serata negli uffici della Questura di viale Venezia. Del fatto è stata subito avvisata la Procura per i minorenni di Trieste. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti. Rischia l'accusa di omicidio. Negli stessi uffici della Questura la Polizia ha iniziato già ieri a sentire il fratello della vittima e gli altri ragazzi che hanno assistito alla scena per cercare di ricostruire tutti i dettagli del grave fatto di sangue, a cui hanno assistito come testimoni anche alcuni residenti che si sono messi subito a disposizione delle forze dell'ordine.
Elena Viotto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Il Gazzettino