Accertamenti sulle insegne dei negozi e sulla cartellonistica pubblicitaria: per i commercianti è in arrivo una "valanga" di multe. Negli ultimi tre mesi la società...
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Molti sono, per esempio, i casi in cui insegne o cartelloni superano i cinque metri quadrati di superficie. Oltre quella misura - la normativa nazionale in materia e lo specifico regolamento comunale - prevedono infatti che l'imposta aumenti. Negli ultimi giorni diversi sono stati i commercianti che si sono visti recapitare una super-multa. Alcuni hanno anche chiesto un incontro con il Comune per avere dei chiarimenti. E non manca chi annuncia ricorso.
In pratica l'Ica (la società che gestisce il servizio riscossioni per l'Amministrazione) ha deciso di compiere un monitoraggio, cosa che avviene periodicamente negli ultimi anni, su insegne e i cartelloni pubblicitari affissi nei negozi per valutare la loro regolarità. L'esito delle indagini avrebbe portato a oltre trecento contestazioni. In vetrina si sono riscontrate, spesso, scritte o cartelloni che superano la misura sotto la quale vige l'esenzione dal pagamento dell'imposta. Non solo. Si deve pagare - sempre secondo la legge e il regolamento municipale - anche per quelle pubblicità che non riportano espressamente il nome del negozio, ma che comunque lanciano messaggi inerenti al prodotto venduto o che riproducono marchi di merce che si possono trovare all'interno del punto vendita. Insomma, in parecchie situazioni i commercianti si vedono costretti a sborsare cifre piuttosto pesanti in un momento in cui la situazione per il comparto è piuttosto "nera". «Abbiamo avuto - sottolinea il vicesindaco Renzo Mazzer - più di qualche incontro con esercenti che ci manifestavano problematiche particolari. Se ci sono delle difficoltà oggettive si possono trovare forme di agevolazione nei pagamenti, ma è chiaro che la norma va rispettata e se la violazione è accertata la multa va pagata. Anche qui, è una questione di equità verso coloro che pagano da sempre e regolarmente. Ho anche sottolineato che nei controlli deve esserci sempre un rapporto di correttezza con il contribuente».
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Il Gazzettino