Mose su per la terza volta ma le sirene restano mute

Mose su per la terza volta ma le sirene restano mute
LA GIORNATAVENEZIA Nuovo sollevamento del Mose in contemporanea in tutte e tre le bocche di porto, per il secondo giorno consecutivo, ieri mattina. La città ha tirato un sospiro...

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LA GIORNATA
VENEZIA Nuovo sollevamento del Mose in contemporanea in tutte e tre le bocche di porto, per il secondo giorno consecutivo, ieri mattina. La città ha tirato un sospiro di sollievo, poiché è stata scongiurata l'ennesima inondazione. Grande soddisfazione anche per le maestranze impiegate nelle operazioni di movimentazione delle paratoie, che hanno vissuto una settimana sotto enorme pressione, e per tutti coloro che hanno lavorato dietro le quinte per ottenere questo risultato che ora sembra scontato. Se l'acqua alta di mercoledì doveva essere un fenomeno isolato e in attenuazione, le previsioni di marea nella serata di giovedì erano di molto peggiorate, a causa del persistere di perturbazioni sparse e dell'onda di sessa sull'Adriatico: il Centro Maree ipotizzava 130 cm alle 11 di ieri mattina (soglia stabilita per la movimentazione del Mose) già dalle 17, e la Capitaneria di Porto alle 18.08 si era affrettata a diramare un'ordinanza di chiusura delle bocche di porto per l'indomani dalle 7 alle 14.

Anche perché gli interessi in gioco sono numerosi e, per quanto si tratti di emergenza, certi aspetti non si possono improvvisare.
IL SOLLEVAMENTO
E così è stato: le previsioni delle 6 di mattina confermavano 125 cm, leggermente al ribasso a causa della diminuzione della pressione. E alle 7 le dighe mobili hanno iniziato a sollevarsi, arrivando alla chiusura completa intorno alle 8,30.
Niente sirene a Venezia, contrariamente a quanto avvenuto il giorno prima, fatto che aveva scatenato qualche polemica in città tra chi si era organizzato come se ci fosse l'acqua alta e chi invece, confidando nel Mose, sapeva già di non aver nulla da temere. Del resto un messaggio sms agli iscritti al servizio del Centro Maree aveva allertato che sì, l'acqua stava crescendo, ma le barriere sarebbero state sollevate.
Scelta diversa a Chioggia, dove l'allertamento acustico ha fatto il suo dovere come sempre, anche se Corso del Popolo non ha subito alcun allagamento.
Resta dunque da mettere a punto un sistema di allertamento differenziato che permetta alla popolazione di sapere come regolarsi, probabilmente - come aveva ipotizzato mesi fa il sindaco Luigi Brugnaro - con dei toni acustici diversi in caso di azionamento del sistema Mose o meno.
In compenso, a Venezia, Veritas ha posizionato come da procedura - e successivamente riaccatastato - le passerelle come se ci dovesse essere l'acqua alta. Un servizio che al Comune costa circa 500 mila euro all'anno, che è difficile quantificare per singola giornata.
Ma l'importante è che il test, il terzo della serie, sia riuscito e che Venezia ieri sia rimasta completamente all'asciutto: l'acqua della laguna, infatti, si è attestata tra i 45 e i 50 centimetri tra Venezia e Chioggia. La riapertura è avvenuta verso le 13.45.
LE MISURAZIONI
In mare sono stati raggiunti 117 cm alle bocche di porto di Lido e Chioggia e 116 cm a Malamocco, a cui vanno aggiunti 7 centimetri che erano stati portati via da una tempesta al largo, davanti alla costa istriana, che ha favorito la rotazione del vento a Venezia, portandolo da Nord, e un ulteriore smorzamento dell'onda di ritorno.

Per oggi è previsto un massimo di marea di 105 cm alle ore 11.40, ma il Mose non verrà azionato. Se ne riparla il 30 ottobre, per l'ennesimo test previsto dal cronoprogramma del Consorzio Venezia Nuova. E anche la luna nuova, a fine mese, potrebbe ricreare le condizioni adatte al verificarsi di un nuovo periodo di alta marea, che diventa sempre meno eccezionale.
Raffaella Vittadello
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Il Gazzettino