Morti bianche, Rovigo al nono posto in Italia

Morti bianche, Rovigo al nono posto in Italia
(F.Cam.) Rovigo continua a rimanere fra le province italiane dove è più alto il numero di morti sul lavoro in rapporto al numero di totale degli occupati. Il Polesine, infatti,...

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(F.Cam.) Rovigo continua a rimanere fra le province italiane dove è più alto il numero di morti sul lavoro in rapporto al numero di totale degli occupati. Il Polesine, infatti, secondo i dati Inail aggiornati a maggio ed elaborati dall'Osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering, si colloca al nono posto di questa triste graduatoria. Le due tragedie, per tre morti complessive, che si sono verificate all'inizio del 2017, gravano su una terra che ogni anno presenta numeri preoccupanti. Il 19 gennaio Daniele Finotti, 59 anni, di Taglio di Po, titolare della Special vetro, e il dipendente Giancarlo Fusetti, 45 anni, di Ariano Polesine, si sono spenti sulla Romea, a Porto Viro. I due lavoratori erano a bordo del furgone della ditta, travolto e distrutto nel pauroso incidente che ha visto coinvolti due tir, uno dei quali ha poi preso fuoco. A febbraio, invece la tragedia che ha visto il giovanissimo Michele Cavallaro spegnersi, la mattina del 22 febbraio, mentre era al lavoro nello stabilimento di Ceregnano della startup padovana 24-7, che produce mattonelle in pietra, schiacciato da un braccio meccanico. E proprio a Ceregnano ieri pomeriggio un operaio è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro, finendo con una mano intrappolata nel macchinario su cui stava lavorando. E finito in ospedale.

La graduatoria di Vega Engineering non tiene conto degli infortuni in itinere. In ogni caso c'è un'ulteriore morte che va considerata sul lavoro a tutti gli effetti, avvenuta l'11 maggio, sempre sulla Romea, a Taglio di Po, dove un padroncino siciliano, Antonino Lo Faro, 56 anni, catanese, è rimasto schiacciato dal suo stesso camion mentre controllava un problema ad una sospensione.
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Il Gazzettino